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ACCATTONE regia di Pier Paolo Pasolini

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elio91     8½ / 10  06/05/2010 15:36:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Guarda che me tocca fà..."

Lirico e tragico ritratto di una realtà sottoproletaria dell'esordiente Pasolini.
Sceneggiatura realistica,pungente e i visi degli attori sono semplicemente perfetti,delle maschere di crudo realismo.
Citti poi,anche lui esordiente,è grandissimo.
L'Accatone che dà il titolo a quest'opera è un personaggio che vive di espedienti,che ha pochi problemi a sfruttare le altre persone a lui vicine perché "non ha voglia di lavorare".
Nonostante ciò, ci ispira anche una certà pietà verso di lui l'arrendevolezza e il quasi pentimento che prova ogni volta che compie qualche gesto moralmente deprecabile: quando ruba la collanina al figlio,ad esempio,è palese il suo rimorso ma lo fa senza remore,come una cosa che deve essere fatta perché la realtà in cui lui vive non fa sconti.
Un personaggio che non si può liquidare come un "cattivo" o un "buono" ma che porta addosso tutti gli strascichi di una società Italiana indifferente verso una diversa tipologia di vita,quella sì dura e cattiva ma non per scelta di chi ci vive. Perché nonostante il loro modo di vivere,ridono per str.onzate qualsiasi,come tutti.
Sarebbero persone normali,non avessero sulle spalle la difficoltà di vivere.

Un Accatone,un parassita,uno che fa prostituire la propria compagna per non sporcarsi le mani,uno che ha sempre il figlio in braccio ma poi deve rubargli la collanina. Ma anche uno che si innamora,perché tutto è tranne che una persona senza cuore.
Purtroppo a volte il Destino non lo scegliamo noi,ci nasciamo con il Destino già segnato. Come una tragedia greca,Pasolini fa andare avanti la storia con un presentimento di morte e vendette che non tarderanno a comparire.
Quindi,noi sappiamo sin dall'inizio,con le musiche classiche tristi ma belle di Bach,la fine che farà Accatone alla fine. Non ci sorprende,ma ci sorprende il fatto che il regista sia riuscito a delineare in maniera tanto bella e poetica,oltre che Reale nel senso pieno del termine,una realtà romana che non si voleva vedere.
Il tutto con uno sguardo che non vuole forzatamente ricorrere alla pietà,ma questo sentimento nasce in noi spontaneamente data la vicenda tanto tragica. è un grande pregio questo,non mostrare attenuanti ma farci comprendere perché certe persone DEVONO comportarsi in un determinato modo.
A meno che non vogliamo,oggi come soprattutto 40 anni fa (Pasolini denunciato sin dall'opera d'esordio),ignorare tutto e voltarci perché ci fa comodo.
Oggi è facile vedere Accattone,specialmente perché sappiamo che la verità tracciata da Pasolini ce la portiamo dietro ancora oggi e per sempre.