caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

ACCATTONE regia di Pier Paolo Pasolini

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
amterme63     8 / 10  10/11/2011 21:57:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oggi non possiamo più capire il valore di rottura e di novità di questo film, che all'epoca fu veramente grande (scatenò un autentico vespaio). Anzi è proprio grazie a opere del genere e artisti come Pasolini se oggi possiamo vedere liberamente al cinema anche le situazioni più degradate e meno onorevoli della società di una nazione.
L'Italia è stata la nazione che ha portato la realtà al cinema. Sono stati soprattutto Zavattini e De Sica a rivoluzionare il modo di guardare il mondo tramite la mdp, aprendo alla povertà, al disagio sociale, facendo vedere le cose cose stavano. Il loro sguardo era comunque nobilitante, davano dignità etica al soggetto che trattavano (vedi "Miracolo a Milano" e lo stesso "Ladri di biciclette"). Pasolini va oltre, toglie tutte le illusioni sentimentali e etiche dal soggetto "realtà" e lo mostra socialmente per quello che è, nella sua crudezza e cattiveria.
In "Accattone" fin dalle prime immagini siamo aggrediti dal degrado delle borgate-baraccopoli romane, dagli ambienti sventrati, dai palazzoni in costruzione e dalle nuove strade (immagini che faranno scuola). La gente che ci vive riflette il degrado dell'ambiente: ladri, papponi, mantenuti, prostitute. Tutti che vivono d'espedienti, ai margini o fuori della legalità. Chi lavora vive stentatamente e brutamente di semplice sussistenza.
Sono immagini che fanno impressione anche oggi. La novità è che Pasolini non guarda a questo mondo (in genere rimosso e tenuto ai margini) con fare moralistico o di condanna, anzi in qualche maniera ne è affascinato. E' soprattutto la vitalità e la pienezza di vita delle persone quello che viene messo in evidenza. In ogni scena è un continuo motteggiare, scherzare, litigare, riappacificarsi. E' un mondo con un proprio codice etico e un proprio orgoglio, che lo sguardo anti-borghese di Pasolini riproduce per quello che è, senza scandalismi o moralismi. Osa addirittura riprodurre questo mondo di reietti e infami tramite i mezzi artistici che di solito si dedicavano ai nobili temi e alle grandi persone. Di sottofondo alle imprese da perdigiorno di Accattone si usa nientemeno che la musica di Bach. Ma è soprattutto lo sguardo della mdp quello che evidenzia l'ammirazione estetica di Pasolini verso questo mondo. Continui primi piani sulle facce irregolari e angolose tipiche dei popolani, sui loro sorrisi dai denti radi. Si spiano le loro espressioni vere, genuine, piene di espressività e vita. Ma è soprattutto il gusto per i volumi corporei (maschili) ciò che incanta Pasolini. Il corpo dei personaggi nelle scene è sempre messo in vista, in pose che ricordano i quadri del Rinascimento e di Caravaggio.
Non si vuole quindi nascondere niente, mostrare tutte le brutture e le cattiverie (anche del protagonista) ma allo stesso tempo non condannare a priori, riconoscere le responsabilità dell'ambiente e della società e rivelare tutta l'umanità e la vitalità di questa gente. Ovviamente non può che finire male per questa gente, ma per loro c'è comunque la pietà umana. L'unico film che si avvicina come spirito ad "Accattone" è "I figli della violenza" di Bunuel.
Marco Iafrate  10/11/2011 22:44:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E pensare che oggi ci troviamo a rimpiangere la realtà di allora.
amterme63  11/11/2011 08:32:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se non altro perché ancora ci si poteva lavare la faccia nel Tevere o farci dei tuffi. E poi perché si poteva giocare tranquillamente per strada e bastava poco per divertirsi (una bottiglia di vetro, la sabbia del Tevere). Sì da questo punto di vista c'è tutto da rimpiangere. Per le situazioni umane non sarei così nostalgico.
E quello era il mondo che ti ha visto nascere, Marco. Era proprio il 1961! Un grande anno davvero :-)