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ACCATTONE regia di Pier Paolo Pasolini

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JOKER1926     7 / 10  22/04/2012 03:22:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il 1961 è l'anno in cui nasce, come regista, Pasolini, il suo primo film è di quelli eclatanti, si tratta de "Accattone".
La prima cosa che viene in mente, a fine visione, è indubbiamente quello che di rozzo e tremendo trasmette, con maestria e nudità, Pasolini in un prodotto cinematografico mentalmente violento e sudicio.

Con "Accattone" si parla di cinema neorealista, qui, a prestare le forme, una metropoli, stiamo parlando di Roma, o meglio, dei sobborghi invivibili e incredibili della capitale italiana, il contesto temporale poi non aiuta certamente.
Dopo la guerra l'Italia vive una fase di resetto, la povertà abbonda e abbandona il popolo in un scenario praticamente invivibile, prendon forma "sottoclasse" che abbracciano una marea di persone senza obiettivi e senza scrupoli. Nascono, da tutto ciò, profili lavorativi di ardua interpretazione, si parla dunque di papponi ed accattoni, questi ultimi sono coloro che vivono alla giornata lasciando le loro speranze alla routine quotidiana, fra escamotage e prostituzione.
"Accattone" non poteva esser più potente di quello che in effetti è, qui le sensazioni di miseria, purtroppo, pervade l'animo dello spettatore. Infatti sarà proprio la prima parte del film a donare quella tristezza e quella massima intensità, nella seconda parte, invece, traspare quella prevedibile ed annunciata "resa dei conti" che offre comunque caratura tragica al film. Pasolini con "Accattone" cercava proprio di improntare il tutto sul fattore della tragedia esasperata e "sublime". Ci riesce alla grande.

Oltre ogni discorso contenutistico traspare tutta la classe della regia che con una fotografia formidabile sigilla ciò che è stata la periferia di Roma nei decenni addietro, discorso che, ovviamente, circonda un po' tutte le grandi città italiane del tempo, la gente era tanta e in modo del tutto subordinato nascevano grane di qualsiasi genere, specie quelle sociali. "Accattone" le dipinge allo spasimo.

Film come questi vivono in eterno ma non possono mai esser capiti fino in fondo oggi. La società odierna spende tutto in cosmetici e in cellulari di ultima generazione, i sacrifici e le sfaccettature di un tempo, sinonimo di sopravvivenza, vivono in goliardici e tremendi ricordi ma più recuperabili in modo integrale, fortunatamente.