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MAMMA ROMA regia di Pier Paolo Pasolini

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Marco Iafrate     9 / 10  19/11/2008 22:42:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In "Mamma Roma" quello che salta subito agli occhi, fin dalla scena iniziale, sono le straordinarie capacità di Anna Magnani ( nessun'altra attrice avrebbe potuto offrire un'interpretazione più sentita e convincente ) e la ricchezza iconografica ( il banchetto di nozze è un palese riferimento al cenacolo ) che sempre ha contraddistinto il cinema di Pasolini.
Il personaggio martire del secondo lungometraggio del grande regista è Ettore, il figlio di Mamma Roma, una ex prostituta che durante un percorso di redensione dedica, fallendo a causa del suo ex marito/pappone ( quel Franco Citti già conosciuto in "Accattone" ) una fase della sua esistenza al tentativo di sottrarre il figlio al pesante degrado della periferia romana, all'abiezione alla quale vengono condotti, buoni e cattivi, i suoi abitanti.
Con richiami costanti a Dante ( anche in Accattone ed in altri suoi film non mancano citazioni della divina commedia ) la realtà della borgata sembra essere una vera e propria discesa negli inferi, Pasolini in queste storie di vita vera non lascia spazio alla speranza, l'atmosfera soffocante che si respira durante tutto il film occlude qualsiasi spiraglio di luce, il parco dell'acquedotto, il luogo dove sono stati girati la maggior parte degli esterni, è insufficiente a dare colore alle vite dei protagonisti, tutto appare grigio e desolante non meno del buio che avvolge Mamma Roma nelle sue camminate notturne sotto la luce dei lampioni.
L'omaggio a Mantegna nella straordinaria scena finale chiude un film che non lascia indifferenti, che scava nel disagio di esistenze povere lasciando uno spunto di riflessione allo spettatore di oggi: certe realtà sono esistite in Italia mezzo secolo fa, ma qualcosa fa pensare che stanno prepotentemente tornando.