eizenstein 9 / 10 08/07/2007 12:07:30 » Rispondi Questo film non ha eguali nella produzione cinematografica mondiale, e non può averne in quanto Pasolini era unico: eccellente regista e formidabile scrittore, in quest'opera comunica il suo maturo pensiero politico-filosofico per mezzo del grande Totò e delle surrealistiche immagini della periferia romana. La ragione di quest'opera sta nel fatto che Pasolini era un intellettuale di sinistra che dopo molti studi, lotte e osservazioni della società era arrivato all'amara conclusione che le ideologie volgono al tramonto, il capitalismo sta distogliendo dalla fratellanza, dall'amicizia, dai valori più profondi. L'uccello più grosso mangia quello più piccolo, così come gli uomini mettono i più deboli con le spalle al muro i diseredati, per venire poi schiacciati dai più potenti. Forse si può dedurre che sia questa la legge della natura.
Passando al punto di vista cinematografico la degradata periferia romana è perfetta per descrivere il degrado umano e la miseria. Le infinite stradine polverose che non portano da nessuna parte, e che non si sa perchè sono seguite dai protagonisti, sono una metafora per descrivere la nostra società che cammina continuamente ma senza una meta. Totò fornisce una prova eccellente e impersona il piccolo semplice borghese in modo convincente: lotta per la sopravvivenza senza ideali ma solo curandosi della giornata. Altrettanto bravo è Davoli, ragazzotto di borgata semplice e naturale.
Sfido a trovare un simile compromesso tra arte cinematografica e narrazione sociale e il finale ci procura molte riflessioni, come i film d'autore sanno fare.
Pasionaria 13/07/2007 19:48:02 » Rispondi "La ragione di quest'opera sta nel fatto che Pasolini era un intellettuale di sinistra che dopo molti studi, lotte e osservazioni della società era arrivato all'amara conclusione che le ideologie volgono al tramonto"
può essere che pensiamo la stessa cosa, ma esprimiamo concetti diversi. E può essere che io non mi sia espresso bene. Secondo me la partenza e la causa del film è la disillusione di Pasolini verso le ideologie di sinistra. Tuttavia il film si sviluppa anche su altri temi che hanno la stessa importanza: forze e debolezze della religione, regole della natura, vita alla giornata e sulla strada, degrado delle periferie. Il tutto è mescolato dal regista, ma il protagonista è lo spettatore con la sua personale interpretazione. Se hai visto 8 e 1/2 di Fellini mi piacerebbe tanto discutere sul parallelismo dei due film, in quanto secondo me, pur diversissimi esteticamente, sono analoghi nei loro significati (frati e cardinali, intellettuale uccisi, ricchezza e povertà di idee...)
Pasionaria 14/07/2007 19:55:45 » Rispondi Purtroppo ammetto che 8 e mezzo l'ho visto da ragazzina, quindi un po' di tempo fa, e me lo ricordo malissimo, anche perchè a me Fellini non garba sempre, Mas*****nni invece lo amo. Da tempo m'impongo di cercarlo, se non altro perchè a detta dei più rappresenta il capolavoro felliniano e non solo. Prometto perciò che lo rivedrò da adulta e mi ripresenterò qui puntuale per discuterne con te. A presto!
marco986 02/07/2017 00:33:09 » Rispondi In realtà Totò rappresenta il sottoproletario in questo film non il piccolo borghese(come in altri film). Sono parole di Pasolini non mie Ciao