ULTRAVIOLENCE78 8 / 10 13/02/2008 19:52:39 » Rispondi A metà strada tra un apologo e una parabola, Pasolini mette in scena una originalissima storia con la quale analizza, con toni tragicomici e surreali, i fondamenti sui quali poggia la comunità degli uomini e i principi che la governano. Ne viene fuori un'immagine desolante che ci mostra come i rapporti tra i soggetti siano drammaticamente e ineludibilmente segnati dalle prevaricazioni e dai soprusi, il cui riflesso è la stessa suddivisiosione in classi su cui si fonda la società. Questa condizione del genere umano è inveterata e immodificabile, perchè ontologicamente connaturata nella stessa specie dell'uomo, nonchè in tutte le specie animali, come dimostra la vicenda paradigmatica dei falchi e dei passerotti. Ogni tentativo atto a sovvertire questo stato delle cose è destinato miseramente a fallire, così come è accaduto per l'ideologia comunista e per quella cristiana (intesa secondo i canoni francescani). Il percorso di Totò e Ninetto (che accoppiata straordinaria), contrassegnato da svariati incontri e traversie, è la dimostrazione provata del pensiero disilluso di Pasolini, di cui il finale di questo eccelso lungometraggio costituisce un'emblematica rappresentazione.
ULTRAVIOLENCE78 13/02/2008 19:57:20 » Rispondi Il termine "Parabola" non c'entra granchè, ma passi lo stesso...
ULTRAVIOLENCE78 15/02/2008 15:32:09 » Rispondi Più che altro, il film si configura come un ibrido tra un apologo e un libello. Sì avrei dovuto scrivere libello, il termine parabola non c'entra proprio niente.