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TEOREMA regia di Pier Paolo Pasolini

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ULTRAVIOLENCE78     7 / 10  25/04/2008 00:55:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi voglio addentrare nel campo delle valenze simboliche di cui è intrisa quest'opera, e che richiederebbe un'ardua impresa esegetica. Mi limito semplicemente a rimarcare -come hanno già fatto altri utenti prima di me- l'impeto dissacratorio e iconoclasta con cui Pasolini ha voluto mettere a nudo le fragili e "corrotte" basi etico-convenzionali su cui poggia la famiglia borghese (in questo caso viene preso di mira il modello della medio-alta borghesia). Cos'è che smaschera tutto un "modus vivendi", palesandone l'insensatezza, la vacuità e l'artificiosità? Basterà l’amore, quello puro e vero che trascende qualsiasi tipo di convenzione etico-sociale e incarnato da un misterioso giovane, a far saltare con una facilità e naturalezza disarmanti tutti gli equilibri di un microcosmo familiare che si reggeva su regole e abitudini insulse e ipocrite. Tutti i componenti di tale microcosmo, dal padre alla domestica, saranno illuminati da questo “Amore pagano”, che aprirà loro la strada della amara consapevolezza. Ognuno reagirà a suo modo di fronte alla presa di coscienza delle stolide certezze su cui era precedentemente ordinata la propria vita; ma in ognuno si oggettiverà il rifiuto di tutti i sedicenti valori di una classe sociale consacrata a vivere costipata in angusti e asfittici ideali: “in primis” quello della proprietà, che viene demolito nella simbolica spoliazione da parte del padre di famiglia di tutti i suoi averi.
Il teorema è quindi dimostrato: l’uomo borghese di fronte alla più alta forma di libertà, che trova la sua espressione nell’amore inteso come capacità di vivere assecondando la propria intima natura, perde il senso del suo “status”.
E’ un film interessantissimo nonché complessissimo, ma a mio avviso non è il migliore di Pasolini. Vuoi per la eccessiva lentezza (che in alcuni momenti si fa sentire) vuoi per un certo autocompiacimento (che forse emerge nel trattare con troppa serietà il tema centrale), ne viene fuori un’opera, secondo me, solo in parte riuscita.