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ALICE IN WONDERLAND regia di Tim Burton

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Invia una mail all'autore del commento Caio     6½ / 10  20/03/2010 04:07:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, Tim. Parliamone.
Hai voluto dar vita al tuo Paese delle meraviglie. Era il tuo sogno, e avevi tutto il diritto di giocare con il cappellaio, il leprotto bisestile, il brucaliffo. Conosciamo il tuo genio, e tutto ti è permesso. Sapevamo che Alice ti avrebbe dato la possibilità di esprimere il tuo estro creativo ben oltre i confini di qualsiasi altra storia. Hai dimostrato di conoscere il mondo delle meraviglie: Il Cappellaio Matto di Depp è assolutamente perfetto, Helena Bonham Carter nei panni della Regina di Cuori è assolutamente perfetta, Mia Wasikowska con il suo viso raffaelliano è una perfetta Alice adolescente: il suo sguardo è limpido come uno specchio d'acqua e nello stesso tempo etereo ed enigmatico. Anche questo tuo Mondo Sottosopra in decadenza è affascinante e meraviglioso. D'altronde, oggi non c'è più spazio per i sogni puri di un infante: la libertà e la spensieratezza non possono più esistere, neanche nel Paese delle Meraviglie. Hai dimostrato persino di poter essere in grado di realizzare un Alice perfettamente aderente al romanzo, nelle meravigliose scene in cui ci mostri la tua Alice bambina. Hai preferito guardare al Sottomondo con gli occhi di una Alice adolescente, e questo è ammirevole. Ho ammirato tutto ciò, e ho visto in quei colori e in quelle inquadrature la tua mano. Ma la storia. La storia è di una banalità davvero sconcertante: un mix tra Le Cronache di Narnia e Il Mago di Oz. Come ti è venuto in mente di far muovere quei meravigliosi burattini che tu stesso hai creato in quel modo? Come ti è venuto in mente di inserire elementi come una spada, una profezia, un drago? Come ti è venuto in mente di portare logica nel Mondo Delle Meraviglie, distinguendo il bene dal male, il giusto dall'ingiusto? Come ha potuto la nostra Alice crescere se la strada le è stata indicata chiaramente dai personaggi che avrebbero dovuto invece sfidare il suo intelletto al punto da portarla a ragionare con la propria testa? Dove sono i paradossi dell'assurdo, i giochi di parole, gli aforismi che caratterizzano la poetica di Carroll? Che fine ha fatto l'inquietante ambivalenza del Cappellaio Matto, con tutto lo straniamento che il suo agire provoca in noi? I tuoi palmipedoni hanno indicato ad Alice una via che è stata battuta da tutti gli Eroi del cinema, trasformando il Paese dell'assurdo in un luogo incantato ma tremendamente vicino alla realtà. Caro Tim, davvero non capisco come possa essere successo. Avevi messo sulla scacchiera tutti i pezzi per creare il tuo Paese delle Meraviglie, e li hai umanizzati al punto da renderli ridicoli ai nostri occhi. Forse avresti dovuto raccontarci semplicemente la storia della piccola Alice e del suo viaggio nel Paese delle Meraviglie attraverso la tua grande capacità visionaria,
csannaz  23/03/2010 12:29:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella recensione.Con toni un pò più forti, hai espresso anche il mio pensiero(se ti va di leggermi ho pubblicato oggi).Ho votato 7, 1/2 punto in più a te per le musiche.
Assenzio75  02/04/2010 19:22:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
applausi per Caio.. sottoscrivo...
Invia una mail all'autore del commento zanzom  21/03/2010 12:36:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti!!! Ottimo commento. Ai colto appieno l'essenza del lavoro di Burton.
Invia una mail all'autore del commento Caio  22/03/2010 09:34:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie. Quanto ci sono rimasto male per questo film!
Invia una mail all'autore del commento zanzom  22/03/2010 20:58:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cavolo!!! Ho scritto" ai" senza h (che figura!!!)