caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL PROFETA regia di Jacques Audiard

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Zazzauser     6½ / 10  05/02/2020 21:36:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi ha per niente impressionato questo prison movie di Audiard, a differenza di quanto ha fatto con la critica internazionale (uno dei migliori film del ventunesimo secolo secondo la BBC). Non che sia un film scadente: interpretazioni fantastiche (soprattutto Rahim e Arestrup), personaggi molto ben caratterizzati, ambiente carcerario ben ricreato.. L'elemento "fantastico" del personaggio di El Jebna e' sicuramente un valore aggiunto - questa sorta di daimon incarnato dal personaggio di Reyeb, il capro sacrificale sgozzato sull'altare del nuovo Dio César Luciani per entrare nelle sue grazie, un Abele del mondo arabo, tradito dal suo stesso fratello: l'omicidio della spia é per Malik un'iniziazione al mondo criminale che assume le fattezze di una lotta per la sopravvivenza, ma che si rivelerá anche il segno di un destino criminale forse predeterminato, quello del "Profeta". Anzi, di "Un Profeta": quello la cui ascesa si concluderá in un amaro declino, proprio come quella subita dal separatista corso.
Il problema é la durata, davvero eccessiva in rapporto alla sceneggiatura, che soprattutto nella parte centrale si dilunga facendo calare l'attenzione. Centosessanta minuti in cui il meccanismo del climax sembra quasi volutamente ignorato e in cui il complesso gioco di pesi e contrappesi che regola il microcosmo carcerario (gerarchie, razze, interessi, collusioni) non ha la meta' del dinamismo che ci si aspetterebbe.
L'impressione e' che si tratti di un film fortemente rivolto alla sensibilitá nazionale, nella sua disamina degli strati socio-culturali (corsi, arabi, africani, italiani) della Francia odierna e dei suoi fragili equilibri, e come tale pellicola in cui il francese si rispecchia in maniera molto piu' accentuata rispetto allo straniero (e non solo l'italiano). Il rimando può essere inappropriato ma se il termine di paragone e' il gangster movie americano (con cui comunque condivide alcune dinamiche filmiche e l'ampio respiro narrativo) questo film di Audiard non regge molto bene il confronto