tylerdurden73 7½ / 10 16/12/2014 13:04:49 » Rispondi Mentre cerca il suo cagnolino l'eccentrica Patty si imbatte in una bimba di due anni circa, misteriosamente abbandonata su un'altalena di un parco della periferia romana. Anzichè chiedere aiuto o rivolgersi alla polizia la donna prende con sé la piccola, nell'attesa che la madre si rifaccia viva a breve come promesso nel biglietto trovato nel giubbotto della bambina. Senza una sceneggiatura, girato con camera a mano ed interpretato da attori non professionisti nei panni di loro stessi "Non è ancora domani" (conosciuto anche come "La pivellina"), è un film capace di trasudare realismo da ogni fotogramma nonostante sia chiaramente un'opera di finzione. Lo sguardo dei registi si posa lieve, senza mai aderire a forzature patetiche o tragiche, su una piccola comunità circense stanziata in un sobborgo degradato della capitale. Patty, il marito Walter e il giovane Tairo sono un microcosmo umano perfettamente funzionante per le esigenze della trovatella; una famiglia sui generis comunque capace di donare senza chiedere in cambio, pur sapendo di rischiare grosso come più volte sottolineato. Il posto è di quelli lontani dalla società consumistica, il panorama fangoso e perennemente intristito dall'assenza di sole viene ingentilito dall'animo generoso dei suoi abitanti in barba ad ogni pregiudizio. Il saper mettersi a disposizione del prossimo e condividere quel poco che si ha sono qualità basilari nel permettere alla bimba di ricevere amore e a sua volta imparare a donarlo ai premurosi custodi. Gli spunti di riflessione non sono mai imboccati a forza: si riflette su quanto spesso si arrivi a dalle conclusione falsate e frettolose dettate dalle apparenze, come se l'ambiente di provenienza possa levare ogni dignità e annullare i sentimenti più nobili. Film particolarissimo, capace di accarezzare sentimenti profondi seguendo a sorpresa un registro leggero, spesso addirittura venato da sottili sfumature umoristiche.