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LA MERDITUDE DES CHOSES regia di Felix van Groeningen

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Crimson     7½ / 10  03/08/2009 15:13:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un uomo divenuto padre rievoca la sua preadolescenza condivisa con un padre alcolizzato, una nonna amorevole e protettiva e degli zii a dir poco pittoreschi. La madre, prostituta, si è allontanata in fretta.
Il ritratto di questa sorta di Comune della provincia belga è dissacrante, costantemente al limite tra grottesco e dramma. Il film funziona per le sue caratterizzazioni eccentriche, sopra le righe, e diverse trovate spettacolari (la corsa ciclistica, la sfida a suon di birre).
Il protagonista si pone nei confronti dell'adolescenza con spirito critico, talvolta nostalgico, sempre valutandolo come un momento che nel bene e nel male lo ha formato. Sembra essere proprio questo il punto di maggior interesse che il film intende sondare: il problema degli affidi, ovvero quanta infanzia sradicata in situazioni-limite, in cui spesso è doveroso intervenire dall'esterno con maggior determinazione. Ma ciò che conta è capire innanzitutto la gravità della situazione, e non è sempre possibile.
Ormai adulto, il protagonista è un romanziere di successo. Da una parte stigmatizza il suo passato ma è allo stesso tempo consapevole di aver tratto ispirazione dagli innumerevoli spunti geniali che i suoi zii erano in grado di riproporre continuamente. Dove inizia il talento in questo quadro? E come educare un figlio, alla luce di ciò che è avvenuto? Il film è tutto questo, una ciclicità delle azioni, quasi ci fosse un'ereditarietà. Forse, è possibile quantomeno raddrizzare il tiro.
Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  18/02/2013 16:21:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma esiste in italiano?=