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LA CARICA DEI 101 (1961) regia di Clyde Geronimi, Hamilton Luske

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hghgg     8 / 10  19/03/2016 17:56:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma che film bellissimo è "La carica dei 101" ? Ripescato giusto ieri dai meandri della memoria e piazzato lì, nell'Olimpo Disney in cui merita di risiedere, al fianco di altri gioielli dell'animazione a stelle e strisce come "Bambi" "Dumbo" "La spada nella roccia" "Il Re Leone" "Peter Pan" e "Alice nel Paese delle Meraviglie".

Il film che ha aperto gli anni '60 alla Disney, più moderno in tutto rispetto ai suoi fratellini maggiori, più moderno nelle tecniche di animazione e più moderno nel tipo di storia narrata, con la splendida ambientazione della Londra contemporanea a fare da sfondo ad una storia di cuccioli dalmata rapiti e ricche psicopatiche criminali, tutto decisamente poco fiabesco.

Lo avrò visto l'ultima volta, prima di ieri, all'età di 7-8 anni, poi dimenticato e seppellito per fare spazio, da bravo '93, a classici più moderni e più vicini alla mia generazione ("Aladdin" "Il Re Leone" "Hercules" persino il minore "Oliver & Company") oppure a film degli anni '40 e '50 ma che esercitavano su di me un fascino ipnotico decisamente maggiore ("Dumbo" e i suoi dannati meravigliosi Rosa Elefanti, "Alice" e ovviamente l'irraggiungibile "Fantasia").

Ritrovo un film di un'eleganza e di una raffinatezza, nei disegni e nella narrazione, assolutamente splendidi, godibile dall'inizio alla fine, estremamente coinvolgente e c'è da dirlo anche abbastanza cupo o più che altro piuttosto "teso", più che ai momenti divertenti si resta incollati alla tensione del voler conoscere poi la sorte dei piccoli 99 dalmatini. Ed è per questo che il finalone lieto funziona, perché fa riprendere fiato.

Se il film risulta così teso e ansiogeno in alcuni momenti è principalmente merito di quell'incredibile "villain" che è Crudelia De Mon, chiaramente e indiscutibilmente insostituibile in un "Podio della crudeltà Disney" assieme a gente come Scar (eh be) e la Strega di Biancaneve (ah si, a proposito Uons Apon a Taim, grazie per aver fatto tanto schifo da avermi spinto in questa "Operazione Nostalgia" però, sul serio, datevi fuoco). Ossia gente con cui non si ride, per niente. Questi non fanno le battutine tipo Ade, e nemmeno figure di mèrda come Jafar, questi sono il male puro.

Crudelia, una pazza psicopatica di una malvagità assolutamente insensata e pura, come unico scopo ha quello di ammazzare e scuoiare 99 dalmata cuccioli per farci una manciata di pellicce. La follia, la cattiveria. L'ANSIA. L'Ansia pura che ti mette 'sta donna ogni volta che appare in scena, l'ansia che ti mette quando urla insulti contro i suoi goffi complici Gaspare e Orazio, l'ansia che hai per colpa sua, pure se non c'è, durante la scena della fuga dei cuccioli dalla villa (ma che fotografia e che colori ha quella sequenza ? Spettacolo) l'ansia che ti mette quando i dalmata si "travestono" da terranova ma lei continua a fare il giro dell'edificio e a sbirciare dentro quella finestra e poi l'ansia che ti mette durante il forsennato inseguimento finale, con quegli occhi che ardono come l'inferno.
Mette ansia perché sai che se alla fine li prende, non scherza, fa male sul serio; ma come cavolo facevamo da bambini a sopportare 'sta qui ? Ma che personaggio gigantesco è Crudelia De Mon ?

Poi c'è il resto, l'uso dei colori e le scenografie bellissime, da Londra città alle zone di campagna passando per l'interno di Villa De Mon, le musiche jazzy e quella canzone, "Quella" canzone che ti entra in testa come colei alla quale è dedicata; ci sono anche i protagonisti a quattro zampe, puntualmente simpatici come mai quelli umani riescono ad essere nei film Disney.

Una scena capolavoro: quella del telegrafo notturno tra cani, una sequenza che oggi come 15 anni fa è ricca di una suggestione e di un fascino che non riesco a spiegare, è ammaliante e probabilmente forte di quell'atmosfera che hai assaporato da bambino e ancora oggi ti è rimasta dentro. Sublime.

Metteteci anche l'effetto nostalgia e la frittata è fatta.

Film bellissimo, grande classico.