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LA SPADA NELLA ROCCIA regia di Wolfgang Reitherman

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Dom Cobb     8 / 10  16/10/2014 21:25:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Agli oscuri tempi dell'alto medioevo, quando a dominare erano l'ignoranza e la barbarie, il destino dell'Inghilterra è legato alla scritta su una spada infissa in un'incudine: chiunque estrarrà detta spada, diventerà re. Lo strambo mago Merlino, convinto di aver trovato il prescelto nel giovane smilzo Semola, decide di diventarne il precettore...
Con La spada nella roccia, si apre una parentesi nella filmografia degli studios che è tutta italiana, a prescindere dalla qualità dell'opera originale: questo lungometraggio, insieme ai classici usciti immediatamente prima e, soprattutto, dopo, fa parte di quei prodotti disneyani che più di tutti gli altri sembrano aver spopolato in Italia e ancora oggi sembrano essere fra i più visti ed amati dalle vecchie e nuove generazioni. Un fenomeno da attribuire solo in parte all'opera stessa, ma per lo più a una versione nostrana a dir poco sublime: non stento a credere che perfino gli americani si divertirebbero di fronte alle performances dei nostri doppiatori mille volte di più rispetto alla versione anglofona che, come accadrà spesso in quel periodo, è davvero effimera al confronto. E se pensate che sia una cosa da poco, controllate di persona la versione originale, e vedrete quanto il doppiaggio influenza la decisione del voto finale.
Doppiaggio italiano a parte, La spada nella roccia nel complesso sa difendersi abbastanza bene: ancora si vede nello stile animato la forte influenza della stilizzazione che aveva caratterizzato La carica dei 101, e anche se l'animazione si può definire tutt'altro che brutta, i risultati non sono neanche all'altezza del precedente classico. Il fatto è che, secondo me, questo stile al risparmio non si intona bene con un'ambientazione medievale, e fra layout e sfondi che non sono nulla di spettacolare, è difficile trovare qualcosa di interessante da guardare per puro gusto estetico.
A merito del film, va detto che il team comandato da Wolfgang Reitherman regista e Bill Peet sceneggiatore deve aver pensato la stessa cosa: dunque, quale miglior modo per valorizzare questo stile, se non con lo stesso approccio narrativo buttato sulla commedia? E' qui, infatti, che le carte in tavola si rimescolano, perché per una storia simile e per come viene raccontata, con una sequela di simpatiche gag, l'animazione scarna è perfetta; inoltre, anche la sostanziale assenza di qualsiasi ambizione gioca a vantaggio del prodotto finale. In altre parole, il film trasforma un potenziale difetto in un pregio.
Anche la storia in sé costituisce una lama a doppio filo: da una parte, è interessante vedere una storia di re Artù che esplora le vicende di questo eroe prima della sua ascesa al trono, e gli animatori la prendono come scusa per la creazione di una carrellata di personaggi uno più riuscito dell'altro,


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allo stesso tempo mantenendosi su una struttura fortemente pedagogica e moralistica. Si può dire che il messaggio che questo film cerca di trasmettere sia forse tra i più importanti di tutto il suo repertorio, e di conseguenza ciò potrebbe rendere La spada nella roccia il classico più impegnato.
Eppure, è proprio questo, a mio parere, il problema principale del film: esso forse indulge fin troppo sulla parte moralistica e pedagogica, tanto tempo viene speso per trasmettere un messaggio che, per quanto di peso, è già chiaro fin da subito.


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Non aiuta il fatto che l'andazzo della trama sia quanto mai episodico, al punto che sono proprio l'inizio e la fine, ossia dove entra in gioco la trama vera e propria, che il ritmo cala drasticamente insieme al divertimento. Walt Disney non fu molto coinvolto nella produzione di questo lungometraggio, e in effetti si nota in più punti.
Eppure, questi difetti non rovinano certo il film. La simpatia dei personaggi e una forte carica comica sono gli elementi che tengono in piedi la baracca per tutta la sua durata, coadiuvate da una colonna sonora carina e le energetiche canzoni dei fratelli Sherman; le eccentriche figure e le situazioni esilaranti che costellano la pellicola, alla fine, sono abbastanza per rendere questo classico Disney uno dei più divertenti, anche se uno dei primi dove il lato tecnico si può chiamare "inferiore" senza perifrasi.

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Dick  12/09/2016 21:33:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Disney mi pare in effetti stesse più impegnato con "Mary Poppins" se non erro. Comunque il film tra presa in giro dei cavalieri con Caio e il latino "inventato" qua e la da Merlino anticipa di quasi 3 anni "L' armata Brancaleone". XD
ferzbox  21/10/2014 00:40:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ehi Dom Cobb,hanno appena inserito un film da me richiesto che credo possa interessarti ;-).. è recentissimo...

http://www.filmscoop.it/film_al_cinema/wakingsleepingbeauty.asp


Dom Cobb  22/10/2014 18:07:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho già visto, l'intero documentario stava su un altro sito e qualche tempo fa lo hanno anche passato su Rai 5 credo. E sì, è davvero affascinante, un intrigante viaggio sulla rinascita della Disney fra gli anni '80 e '90. Come tutti i documentari del genere, ho desiderato che fosse più lungo, ma vabbè, non si può avere tutto dalla vita XD
ferzbox  22/10/2014 18:56:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah ok...meglio così allora ;-)