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OLIVER E COMPANY regia di George Scribner

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Godbluff2     7 / 10  16/04/2022 20:28:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco, il contrario di "Taron": questo è un film obbiettivamente non granché riuscito ma al quale sono enormemente affezionato, visto tante volte da bambino, cosa che mi porta a gonfiargli un pochino il giudizio, oh, al cuor non si comanda. Vero è che questa (molto) libera versione della celeberrima opera dickensiana ha poche idee, è banalotta e onestamente un po' "piatta" anche se di base è godibile e con momenti divertenti (Georgette, in generale, e la scena cantata che la introduce mi fanno schiantare dalle risate). In corner si salva, poi c'è l'aspetto soggettivo, sono troppo affezionato a tutti i personaggi, tutti quei bei cagnoloni sono figure onnipresenti nei miei ricordi infantili, compresi i due bellissimi doberman Roscoe e Desoto, che oltre a dover fare la parte dei villain fanno pure una fine orribile, poveretti. Lo sono andato a rivedere anche in lingua originale e sebbene il doppiaggio italiano sia in questo caso superiore (Billy Joel non fa l'attore di mestiere e si sente, per dirne una, Bette Midler invece è una Georgette irresistibile) sotto altri aspetti il film ne guadagna, ad esempio si sente ovviamente molto di più New York e l'anima da strada del film e di molti personaggi, la multietnicità che trionfa a NYC, e l'anima "black" che risuona sia ad esempio nel personaggio di Rita, la bellissima saluki (il levriero persiano) doppiata da Sheryl Lee Ralph, nei suddetti doberman, che sono praticamente dei gangster afroamericani, che nelle canzoni che accompagnano il film. Belle nell'adattamento, dove hanno mantenuto lo stile r&b/soul, sono però ben migliori in originale anche perché, oh, "Why Should I Worry" in originale è cantata da Billy Joel e quello sì che è il suo mestiere e la differenza si sente, porca miseria. Così come "Streets of Gold" cantata da Rita (Ruth Pointer delle Pointer Sisters nel cantato originale). Questi aspetti rendono "Oliver & Company" ancora più godibile. Il resto sono ricordi e sensazioni che si perdono nel tempo, dovendo dare un giudizio il più lucido possibile: discreto e divertente film, ultimo tra l'altro del pre-rinascimento.