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ALADDIN regia di John Musker, Ron Clements

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Dom Cobb     9 / 10  21/05/2013 22:53:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei primi Disney che ho visto e anche uno di quelli che vedo più spesso, questo film ha tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un film del genere: animazione grandiosa, gag e battute esilaranti, azione, avventura, canzoni meravigliose, un cattivo di tutto rispetto, (solita) storia d'amore, comprimari eccellenti... Senza dubbio fra i più godibili.
Dom Cobb  28/10/2014 19:38:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il giovane straccione Aladdin passa le giornate nelle strade di Agrabah a rubare per sopravvivere e al tempo stesso sfuggire di continuo alle guardie di palazzo. Entrato in possesso di una lampada magica, decide di usarla per conquistare la principessa Jasmine, della quale è innamorato. Ma, così facendo, entra nel mirino del perfido gran visir Jafar, anch'egli interessato ai poteri del genio della lampada...
Ormai si è nel pieno del periodo noto come "Rinascimento Disney", e gli studios sono reduci da uno dei loro più grandi successi, La bella e la bestia; dunque, le pressioni sono alte affinché il progetto seguente non deluda le aspettative. La coppia vincente di registi de La sirenetta, John Musker e Ron Clements, torna con l'adattamento di una fiaba de Le mille e una notte, con le ovvie dovute libertà, nato da un'idea del fu Howard Ashman, morto poco prima della premiere de La bella e la bestia, per il quale aveva firmato le canzoni. Nonostante mille e più riscritture e altrettante rivisitazioni della storia, nonostante le varie incertezze durante la produzione, il risultato fu un successo, almeno al botteghino, ancora maggiore del precedente.
In effetti, Aladdin merita davvero fra i prodotti del suo genere: l'animazione, che ha raggiunto il suo massimo potenziale nel classico precedente, qui resta a livelli eccellenti, e si accompagna a uno stile visivo che è un intrigante miscuglio del medio oriente fiabesco della fiaba originale e della moderna Las Vegas. Un insieme da brividi e semplicemente suadente.


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Tuttavia, Aladdin rappresenta anche un punto di svolta a livello della narrazione, dell'approccio con cui raccontare la storia: per la prima volta, una fiaba utilizza un linguaggio moderno nei dialoghi e fa dei riferimenti costanti all'attualità e alla cultura popolare,


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una cosa che, in futuro, diventerà una costante imprescindibile da certi classici che verranno. Eppure, la cosa non stona affatto, perché la storia in sé si basa su un impianto prettamente comico, pur non mancando momenti più seri e incentrati sull'emozione. E la commedia viene utilizzata in modo brillante, con risultati a dir poco esilaranti.
I personaggi rappresentano un altro punto a favore, a cominciare dai protagonisti: se già nel precedente La bella e la bestia, i due del titolo erano il primo esempio di coppia disneyana totalmente completa a livello di personalità e sviluppo, qui la tendenza si fa notare ancora di più, ed è difficile non simpatizzare per lo spericolato straccione dal buon cuore e per la principessa vogliosa di uscire dalle mura del palazzo nel quale si sente segregata. Intorno a loro si dispiega una carrellata di figure tra le più riuscite di sempre, sulle quali campeggia il Genio, autentica cornucopia di grasse risate, per lo più grazie al mostro di doppiaggio e recitazione noto come Gigi Proietti.


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Impossibile, poi, dimenticare la scimmia Abu, il tappeto magico cui l'animatore Randy Cartwright e la magia della CGI donano una sbalorditiva espressività, la tigre e così via. Comunque, i miei preferiti restano sempre i cattivi: Jafar è un villain fantastico, ironico e minaccioso al punto giusto, sia che tenti con l'inganno di chiedere la mano alla principessa Jasmine o si trasformi in un gigantesco serpente cobra; è adeguatamente spalleggiato dal suo simpaticissimo pappagallo Iago, che con i suoi discorsi a raffica non tarda a rubare spesso la scena. Si tratta, forse, di alcuni fra i miei personaggi Disney preferiti.
Ad animare il tutto una strepitosa colonna sonora, ancora una volta firmata dal bravo Alan Menken, costretto stavolta a dividere i crediti, oltre che con il fu Howard Ashman, con il talentuoso Tim Rice, che rivedremo ancora coinvolto in progetti disneyani.


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La magia Disney vola alta come non mai in questo classico ricco di energia e pregno di tutti i migliori ingredienti che la formula disneyana abbia da offrire. Fra i più godibili in assoluto.
VOTO: 9