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APRI GLI OCCHI regia di Alejandro Amenabar

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ULTRAVIOLENCE78     6½ / 10  02/12/2008 12:57:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alejandro Amenabar si cimenta col genere onirico e lo fa -considerando che si tratta del suo quasi esordio alla regia- discretamente. “Abre los ojos” si rivela un film piacevolmente intrigante, grazie ad una sceneggiatura ben congegnata, che regala alcuni momenti di “suspence” degni di nota e che, più in generale, ha il merito di catalizzare l’attenzione dello spettatore senza annoiarlo in virtù dell’accattivante intreccio tra realtà e sogno. Per il resto, la pellicola è scevra di sequenze memorabili che possano farsi rientrare in una concezione “alta” di cinema (anche se la scena della discoteca con Cesar colto nel suo “doppio” è davvero suggestiva), ragion per cui definirla un capolavoro mi sembra –parere personale- alquanto azzardato. Anche la riflessione di fondo, che si impernia sul confronto/scontro e sulla compenetrazione tra la dimensione del subconscio e quella cosciente, si sviluppa in maniera un po’ approssimativa senza scavare più di tanto. Comunque encomiabile il proponimento di rappresentare l’imprevedibilità dell’inconscio, i cui “scherzi” sfuggono al controllo della volontà e di qualsivoglia “terapia” applicata dall’esterno; ma soprattutto lodevole è quello di rappresentare la linea sottile di demarcazione tra la realtà e il sogno che, come suggerisce il momento finale in cui si ode la voce che invita Cesar/noi ad aprire gli occhi, si configura sempre come estremamente labile.
A mio avviso, si tratta solamente di un buon film, diretto discretamente da un regista promettente. Ma se si vuole avere un’idea più esaustiva sul tema, bè allora sarebbe meglio “arrischiarsi” nella produzione di un certo David Lynch, la cui efficacia immaginifica non ha eguali.