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APRI GLI OCCHI regia di Alejandro Amenabar

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Tumassa84     8½ / 10  14/01/2012 10:36:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perchè tendiamo a ricercare il nostro stesso male, a ricadere sempre nei soliti errori? Questo si chiede Freud in "Al di là del principio di piacere", scritto in cui più che in altri egli mostra i propri dubbi e incertezze. Il principio di piacere, uno dei pilastri della teoria del fondatore della psicoanalisi, forse non è valido. O meglio, non è tutto. Forse non è vero che l'obiettivo del soggetto è sempre il proprio piacere, anche se conseguito per vie tortuose. Vi è qualcosa dentro l'inconscio che si oppone al bene della persona, e che anzi ne ricerca il male. Due sono gli importanti concetti che Freud teorizza da queste riflessioni: la coazione a ripetere (ovvero il meccanismo per cui alla fin fine si ricade sempre negli stessi errori) e la pulsione di morte (ovvero la tendenza del soggetto a ricercare il proprio male).

E' questo ciò che ho rivisto al centro della seconda opera di Amenabar. Buona parte del film non è altro che un sogno di Cèsar: è lui che crea il mondo che sta vivendo. Ma invece di crearsi un paradiso, si crea un inferno. Anche quando riesce a dare vita ai propri desideri, riacquistare il suo viso e l'amore di Sofia, la parte oscura di se stesso ritorna prepotentemente a demolire il mondo idilliaco che si era creato. Il viso torna sfigurato, Sofia si trasforma in Nuria. Il passo verso la pazzia è breve. Il mondo che si crea è quanto di peggiore sarebbe mai potuto capitare, e alla fine è egli stesso che si condanna a vivere in carcere nascosto dietro a una maschera. Questo è il destino di una mente lasciata libera di creare da sé il mondo in cui vivere; e verrebbe da aggiungere che l'unica cosa che ci tiene al di qua della follia è il mondo esterno e l'interazione con esso. Cercando di diventare accettabili per gli altri, mettiamo a tacere il mostro auto-distruttivo che è in noi.

Il grande punto di forza della pellicola è senza dubbio nella sceneggiatura, che curiosamente era stato invece l'anello debole in Tesis. Una storia bella, con più livelli di lettura, originale, solida e con buoni colpi di scena difficilmente prevedibili. Forse è paragonandolo con questo film che capisco perchè non mi è piaciuto Inception. Un film che vuole trattare i sogni e l'inconscio non può essere lineare (non bisogna farsi ingannare dall'inutile complessità superficiale, Inception ha alla base una struttura estremamente lineare e lo si segue tranquillamente anche spegnendo il 90% del cervello). Apri gli Occhi invece è l'esatto opposto: zero effetti speciali e tante idee, per una sceneggiatura dalla struttura complessa che riesce a giocare con lo spettatore e a ingannarlo, a spiazzarlo e infine appagarlo.

Insomma, non c'è ingannevole fumo negli occhi nel film di Amenabar, solo tanta dannatissima sostanza.