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IL SORPASSO regia di Dino Risi

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frangipani79     10 / 10  22/04/2007 12:07:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rivedere Il sorpasso e trovarlo per la centesima volta attuale, sagace, brillante e amaro allo stesso tempo è un merito che spetta a pochi pilastri del cinema. A dire il vero, la cinematografia italiana di quegli anni è ricchissima di questi esempi, ma Il sorpasso merita una nicchia tutta sua.

Sono felice che non sia stato scelto Sordi, ma Gassman. Albertone ha ritratto ruoli di questo tipo, ma Gassman era ideale come donnaiolo e "grande fratello" per un timido e insicuro Trintignant (in grande ascesa allora).

A volte anche una bellissima sceneggiatura può essere sprecata se non interpretata correttamente. La freschezza e la naturalezza delle battute recitate da Gassman sono uniche. Non è quasi quello che dice, ma COME le dice. Si ride di gusto e si ride amaro, anche, attraverso gli occhi del timorato Trintigant. Formidabili le scene dagli zii di Roberto in Toscana.

E' la metafora della persona vincente senza qualità oggettive, ma che le persone fin troppo "perbene" invidiano, perché sono caratteristiche non codificabili nè che si possano apprendere in nessun libro.

La genialità del film sta proprio nello sviluppare così bene l'amicizia fra i due uomini, che infatti entrambi scoprono lentamente. Psicologicamente due figure così contrastanti hanno bisogno l'una dell'altra per esistere, braccio e mente, ying e yang, sole e luna. Chi ci legge una metafora dell'italianità sbaglia perché Bruno e Roberto sono lo specchio di una società che sta vivendo il Boom economico da due angolazioni diverse non necessariamente negative nè positive, guardando il mondo intorno a loro come un palcoscenico e non come un ingranaggio freddo e ben oliato.

Se esistesse ancora dialogo in famiglia (e spero esista!), fra genitori e figli, tanti, tantissimi sarebbero gli spunti per discutere e capire il mondo attraverso questo capolavoro.