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IL SORPASSO regia di Dino Risi

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julian     9½ / 10  28/02/2008 18:11:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco cosa succede quando si lascia Vittorio Gassman a briglie sciolte:
ne esce puro spettacolo !
E non è un caso che poi Il sorpasso sia diventato un capolavoro, uno dei migliori che rappresentano l'Italia di quegli anni.
Ora quanto di questo merito sia da attribuire a Gassman e quanto a Risi è difficile da stabilire.
Lasciando da parte ciò che essi rappresentano, analizziamo i personaggi:
Bruno e Roberto, due personalità contrapposte, l'uno donnaiolo e capace di vivere al momento, l'altro premuroso e introverso.
La caratterizzazione dei due personaggi è sbalorditiva: sfido chiunque a non ammettere di essersi riconosciuto in uno di loro.
Il loro viaggio, sempre più lungo, per la costa tirrenica, diventa un ritratto impressionante della situazione socio-culturale italiana e, non solo, mette in risalto sempre più aspetti dei due perfetti sconosciuti.
I pensieri di Roberto fanno da didascalia.
Chi è che sbaglia ? Lui che studia per assicurarsi un futuro o Bruno che dell'avvenire non se ne preoccupa minimamente ?
Alla fine vengono dubbi persino allo spettatore.
Dopo tante peripezie sulla mitica Aurelia (indimenticabile il suono del clacson), contornate dai grandi successi musicali del momento, Roberto si affaccia finalmente alla vita e cerca di lasciarsi alle spalle la timidezza seguendo i consigli del nuovo amico.
Ma pare essere una scelta sbagliata...


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Le chiavi di lettura possono essere molte, ma spesso non c'è neanche bisogno di capire cosa rappresenti un film, se quel film è talmente bello, come questo, che la sola visione basta a soddisfarti.
Non posso infine che tesser altre lodi per la splendida Catherine Spaak, che ha davvero pochi eguali in quanto a bellezza.
Visto ? Non ci vogliono disastri, malattie, amori perduti e altre sciocchezze per commuoversi molto genuinamente.

Dopo aver ammirato negli ultimi tempi molti capolavori italiani, devo concludere che il nostro cinema, tra gli anni '60 e '70, era davvero il migliore del mondo.
Dobbiamo andarne veramente fieri...