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IL CONFORMISTA regia di Bernardo Bertolucci

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Invia una mail all'autore del commento emmepi8     10 / 10  17/02/2007 16:43:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un esempio da ricordare ed avere sempre davanti per chi vuole fare un film da un romanzo: una smembramento completo del libro per prenderne il cuore, con dei flashback che si alternano per tutta la durata del film e che come non mai sono essenziali, per comprendere l'anima del racconto. Un libro che fu un fiasco clamoroso per Moravia, anche per il personaggio che prendeva le fila del racconto: un individuo che si autoforza a prende gli ideali del fascismo, e da cui gli sceneggiattori (lo stesso Bertolucci e Franco Arcalli, uno dei più grandi del nostro cinema) si distaccano per un finale drammaturgico diverso, ma dal punto di vista cinematografico più efficace. Un racconto che si basa su una fotografia, specialmente nella prima parte, che sottolinea l'impostazione non realista, senza mai esagerare, con delle sfumature che ci fecero conoscere in pieno le qualità di Storaro. Gitt Magrini completa perfettamente con i costumi e Scarfini con le scenografie di un preziosismo che ci fa venire in mente un Visconti rinvigorito. Il regista riesce perfettamente a tratteggiare il protagonista raccontandoci un libro intero, con sfumature, qualche dialogo e personaggi che centrano perfettamnete il loro ruolo nella trama. Un film prezioso da vedere e rivedere e che non è invecchiato di un millimetro. Da ricordare la scena Cult del film del ballo con la coppia al femminile, che tanto scalpore creò. Un Bertolucci cinefilo, che sa ripescare dal passato dei grandi e significativi interpeti come: Yvonne Sanson, del melodramma nostrano dei primi anni '50, nel ruolo della sucera; Milly, grasnde stella degli '30, rimersa negli anni '60 come cantante, qui nel ruolo della madre; Fosco Giacchetti, attore simbolo degli anni'30/'40; ed un Gastone Moschin , nel ruolo sprezzante del fascista Manganiello insieme a Enzo Tarascio nel ruolo del professore
Bellissima colonna musicale che aderisce perfettamente, con la mani di Delerue, preso, penso, per ragioni di cooproduzione, ma che si è rivelato perfetto
Siamo nella fase due del regista e quella che definitivamente lo ha votato alla cinematografia che lo ha contraddistinto, non dimentichiamoci che il passo successivo fu Ultimo Tango a Parigi. Lavorò al montaggio in, quasi simultanea, con l'altro film La Strategia del Ragno, fatto per la Rai, ma uscito anche nelle sale. Era l'enfant-terrible del nostro cinema, che aveva debuttato a 21 anni con La Commare Secca, e qui aveva soltato 29 anni. Un promessa mantenuta, che oggi si è presa una pausa riflessiva un po' troppo oziosa
Pierre Clementi.Aveva già lavorato con Bertolucci in Partner, era un po' l'emblema dei films sessantottini, un bel volto enigmatico, che il nostro cinema avevva preso in pieno,facendolo partecipare alla nostra stagione in maniera significatica. Peccato che nell'andare del tempo fu quasi dimenticato ingiustamente; ci fu anche uno scandalo di droga, che portò a testimoniare in tribunale diversi nostri registi per salvarlo.
Dominique Sanda. Bella sorpresa di questo film che la mise in mostra per il successivo successo di Il giardino dei Fizni Contini. Una immagine meravigliosa, che forse ha lasciato troppo presto , pur rimandeno una attrice straordinaria. Curiosità: doveva essere l'interprete femminile di Ultimo Tango, ma era incinta al momento della lavorazione...
Steafania Sandrelli. Perfetta nella moglie conformista al massimo, aveva già lavorato con Bertolucci in un ruolo diverso in Patner. penso che qui passò l'ostacolo del doppiaggio, dimostrando di essere aderente al personaggio anche per via della voce; un po' quello che successe per la Milo in 8 e 1/2, solo che lei ha dimostrato di sapere fare il suo mestiere, l'altra solo lì'utilità di un film o qausi.
Jean Louis Trintignant. Un intepretazione da ricordare per sempre, una sintonia con il personaggio che fa rimanere stupefatti. Questo attore che è stato amato dai nostri registi ed è stato premiatissimo dal nostro cinema, molto giustamente. Curiosità, anche per lui, doveva essere l'interprete di Ultimo Tango, ma rinunciò per le scene di nudo, non se la sentiva..