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END CALL regia di Kiyoshi Yamamoto

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Ciaby     9 / 10  11/08/2010 16:46:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dissento in toto con il commento precedente.
Apparte che con la magnifica saga "The Call" non c'entra una mazza e che sia stato chiamato "The Call 4" dalla distribuzione italiana (uscito per altro in sordina, me ne sono accorto praticamente solo ora, dopo circa due anni che lo stavo cercando) solo ai fini di marketing, "End Call" è veramente un horror eccellente, in grado di raccontare una storia tanto cara all'horror nipponico (l'unione di tecnologia e terrore, con l'annessione di desideri pericolosi e pulsioni suicide) in modo fresco e geniale, tralasciando per tutto i fantasmi.
"End Call" è un horror diretto dal grandissimo Kiyoshi Yamamoto, già responsabile del bellissimo "Mizuchi", un altro horror che eliminava ogni clichè e riusciva ad intrigare con classe, e riesce a scavalcare i limiti di budget realizzando un'opera polivalente diretta alla perfezione e recitata in modo discreto da attori adolescenti per lo più debuttanti.

In "End Call" c'è la tensione. Lo spavento improvviso è completamente eliminato, preferendo addentrarsi in terrorizzanti momenti macabri (magnifico l'incubo in cui una delle protagoniste femminili immagina di cercare un anello in un frullatore, straordinario il macabro pre-finale, che lascia non pochi brividi sulla schiena) e in indagini intriganti che portano ad incollare alla poltrona lo spettatore.

Non c'è alcun brivido facile in "End Call", qui il terrore è fortemente psicologico e viene descritto attraverso le tensioni tra i vari personaggi, disposti a distruggersi tra loro per una vita troppo vacua per essere vissuta.
Un film profetico, realizzato benissimo anche dal punto di vista registico (ottima la scelta di passare dal colore al bianco e nero, eccellente l'uso delle inquadrature sbilenche per sottolineare i momenti di massima tensione psicologica tra due o più personaggi), che ha una nota amara solo sul deludente finale, dove il (francamente prevedibile) colpo di scena finale viene troppo spiegato.

Ottimo, comunque.
Lo consiglio, e sono felice che sia stato distribuito anche da noi, seppure con fini di marketing.