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L'AVVENTURA regia di Michelangelo Antonioni

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  08/06/2009 10:39:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il primo film della trilogia “dell’incomunicabilità” si configura come una sorta di rincorsa tra un “lui” e una “lei”, destinata a non trovare un punto d’arrivo certo. Si giunge così, dopo il lungo e travagliato peregrinare, all’ultima “spezzata” scena: un’immagine chiusa da un edificio, da un lato, e aperta, dall’altro, all’orizzonte. La donna e l’uomo: due poli opposti che s’incontrano, si toccano, si comprendono per un attimo e si compatiscono nella consapevolezza della loro inconciliabile diversità. O forse è solo la donna a giungere a questa compassionevole coscienza (è lei che accarezza lui; è lei a trovarsi a sinistra dell’inquadratura: ossia alla parte corrispondente al cielo aperto).
Un film profondo e sofferto, ma che ha il suo punto debole nella eccessiva lunghezza: 2 ore e 20 di lente sequenze per raccontare la distanza tra l’uomo e la donna stroncherebbero anche il cinefilo più incallito.
ULTRAVIOLENCE78  08/06/2009 10:44:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Nella parte" e non "alla parte"...