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L'AVVENTURA regia di Michelangelo Antonioni

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Mr.619     8½ / 10  30/08/2009 10:38:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il primo termine estemporaneamente lungometralgico della trilogia antoniana dell'esistenza (o, nel suo multivario declino, dell'incomunicabilità sentimentale) ha il proprio inizio con una pellicola profondamente didascalica, a differenza del ben più performativo ed eduloidato "La notte", 'L'avventura", focalizzazione impersonalizzata e , pertanto, onnisciente non solo delle curvature asiderali possibilmente realizzantesi nella relazione amorosa, ma, com'è uso dei tracciamenti subgenere-psicologici del regista, anche dell'intrinseca ed extepatonica lacerazione occludente generata, all'interno della natura dell'anima umana, dall'immane e, apparentemente, "inane" ( una sensazione non è mai così linda e veritiera) di una lontananza, che, per quanto possa risultare dolorosa e martoriante, assume le sembianze dell'inevitabilità, quando sopraffatta dall'impellente ed urgente necessità erotica, auto-azzerantesi, nel corso della preminente formazione coscienziale ( Anna), nel momento di crisi, o, alla maniera in cui è comprensibile ad una mente dai tratti romantici, riacquisizione gnoseologica delle priorità personali e secanti l'altrui ristretto spazio concupiscibile emotivo.Il film stesso, se esaminato con la dovuta ponderatezza critica, rivela la sua controvertibilità all'impressione poetica montaliana "Non chiederci la parola" nella sottintesa enunciazione metacinematografica " non chiederci la contemperanza delle espressioni".L'attimo di scomparsa, di dissolvenza fisica, ma soprattutto intellettualmente brachiologica, corrisponde alla base imprescindibile su cui poggia il filo logico narrativo della storia, intendibile alla stregua di un'in-finita ricerca delle strutture ultime e cause supreme regnanti sulle azioni oblate dal pensiero, e, quindi, punto d'agnizione-esplanazione dell'intero cardo della vicenda, fatalmente e soavemente radicata nell'ineluttabile progredire reale della vita.La rivleazione della, inizialmente, inoppugnabile plausibilità delle reciproche convergenze cordiali ( il tradimento dell'amica) sta ad indicare un fattore estremamente importante, vero punto nevralgico dell'indole degli uomini: la sua estenuante debolezza.La fisiologica creità di un contatto dermatologico, sensibile ed avvertibile, è il sintomo patologico di una sofferenza certamente più grave e, platonicamente disquisendo, insufficiente della "veritas" antropologica: è il segno dell'emblematica e disperata tristezza del torpore biosofico, contuibile nel talamico connubio di anime frammentate e cercanti di ricomporsi.
Gatsu  30/08/2009 12:40:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Lungometralgico" - "Eduloidato" - "Curvature asiderali" ( Forse Scotty ti ha dato alla testa ) - "Tracciamenti Subgenere-psicologici del regista" (Questa è istintiva si nota...) - "Auto-azzerantesi" (stai scherzando vero? ) - "intellettualmente brachiologica" ( Un nuovo microrganismo patogeno? ) - "inoppugnabile plausibilità delle reciproche convergenze cordiali" (Si, ma che volevi dire?) - "fisiologica creità di un contatto dermatologico" (Una frase profonda...a pelle.) - "Torpore biosofico" (Che c'entra la biosofia?? poi perchè torpore??)...

Volendo potresti fornire una spiegazione logica e plausibile ai tuoi commenti, se non lo fai per me sei solo patetico.
Ciumi  30/08/2009 11:56:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche nel pianeta dove abiti tu si trovano i nostri film terrestri?
Ma sono disponibili soltanto coi sottotitoli o li doppiate nella vostra lingua extrantroradioplatonica?
Macs  07/11/2009 16:27:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La fisiologica creità di un contatto dermatologico..."


Ahahahahahahahah.... fortissimo.