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L'AVVENTURA regia di Michelangelo Antonioni

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wooden     6½ / 10  27/03/2010 18:58:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Antonioni l'ho sempre visto come un blending tra hitchcock, allen e bergman.

Dal primo prende la mancanza di eccesso, dal secondo la furbizia nel titillare la coscienza intellettuale dello spettatore in maniera subdola, dal terzo una certa polverosità intellettuale.

In tutti i film questo tema dell'incomunicabilità così caro al regista ritorna costantemente. A mio avviso senza mai riuscire ad affrontarlo soddisfacentemente.

Questo film, complice una splendida fotografia, è uno dei suoi migliori lavori.
Ciumi  27/03/2010 19:14:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per quanto mi possa impegnare, sinceramente, non trovo un punto d’incontro tra Antonioni e Hitchcock. Al massimo una certa (ma completamente diversa) ambientazione borghese. Mancanza d’eccesso? Non ho capito cosa vuoi intendere.
Neppure con Allen. E davvero pochi con Bergman.
Se permetti un parere, credo che tu non abbia compreso molto del cinema di questo regista; comunque capisco che possa non piacere.

wooden  30/03/2010 21:28:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era un paragone molto generale e ideale.

Sono stato affrettato, devo ancora vedere la notte l'eclissi e il deserto rosso, ti saprò ridire.
Ciumi  31/03/2010 07:10:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, se accetti un consiglio, tra quelli che hai citato “L’eclisse” è molto bello, e ha un finale che a mio parere è straordinario.
Poi ci sarebbero “Professione reporter” e “Blow-up”, se ancora non li hai visti.
Comunque ripeto, Antonioni - che a suo modo fu anche eccessivo - è un autore che a molti non piace, forse per quell’aria snob e sofisticata che hanno i suoi film - che è il suo limite e assieme il suo fascino.
Non è sicuramente tra i miei primissimi registi, ciononostante l’ho sempre apprezzato.
jack_torrence  04/03/2011 16:18:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allen andava ancora al college quando Antonioni girava L'avventura...
No a parte le battute, Allen sarebbe fiero del confronto, con Antonioni e soprattutto con il suo adorato Bergman.
Comunque resta una bella spanna sotto i due maestri europei.
Che invece qualcosa in comune hanno, un'ansia in bilico sull'horror vacui e la descrizione di un mondo smarrito che li ha accomunati.
""polverosità intellettuale"". Oh, è questione di paraventi di fronte alla noia. Sono un intellettuale se certi argomenti, nell'arte, prima di discuterli in maniera intellettuale, li percepisco e li sento con la passione e l'emotività?
Questo mi danno, sia Bergman sia Antonioni.
L'elaborazione intellettuale è una fase successiva.
Non si ama con l'intelletto.
Le opere d'arte si amano.
Se non le si ama, è troppo semplice dire che chi le ama è "intellettuale".

PS Antonioni e Bergman sono morti nell'arco di 24 ore, quasi si fossero dati appuntamento.