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A SERIOUS MAN regia di Ethan Coen, Joel Coen

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julian     9½ / 10  13/11/2012 23:09:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il genio è (anche) chi riesce a svincolarsi dalle tipiche modalità di comportamento dell'essere umano, solitamente – e il più delle volte giustamente – tendenti a uno scopo, aderendo così perfettamente ad altre modalità, quelle con cui si esterna il corso delle cose, in poche parole la vita. Non esiste, per quanto le fedi vogliano diversamente, una regola univoca cui la vita si attiene, non uno scopo, non delle preferenze, nessun principio di azione e reazione e la matematica non è la Legge, ma il linguaggio adoperato.
I Coen applicano alla lettera: promettono una commedia non rispettandone, con puntualità certosina, nessun canone; lasciano tranelli qua e là allo spettatore disattendo, rasentando il banale per scherno e rischiando di esserne davvero accusati; ridicolizzano il senso e la tanto inflazionata Ragione sotto varie forme: rabbini pensanti e borbottanti e un professore di fisica che, dopo una lavagna intera di dimostrazioni, non sa - non può - stabilire se un gatto è vivo o morto.
Ogni ulteriore parola è un affronto all'opera e tende ad equivocare, invece che a chiarire; trovare un senso va contro l'unica morale del film, farebbe ridere mettersi ad analizzare ogni scena col monocolo e spiegarne il significato, come si farebbe con una qualsiasi opera allegorica.
Basti, per tutto, il finale che, come per Barton Fink e No Country, schiude un mondo a parte che va oltre il film.
Il Cinema è quello che sta dopo, non il durante.