the saint 7½ / 10 18/11/2007 16:42:05 » Rispondi La brillante analisi sociale del potere che sembra delinearsi nella prima parte del film si svela essere prevalentemente un'analisi psicologica, anche se i due elementi s'interecciano indistricabilmente. Gian Maria Volonté E' un uomo profondamente qualnque, la cui unica forza è quella di non conoscersi. Questo lo porta a diventare un potente, anzi potentissimo, addentro a una loggia d cui il potere è tanto che il regista non ha neppure bisogno di dircene il nome che noi già tremiamo. Empio e tracotante, impazzisce quando la sua amante originale inizia a schernirlo e irriderlo per quello che è. La uccide. Piano piano assistiamo a un profondo dissolversi della sensazione di onnipotenza. Il potere non è più uno strumento, adesso, è un padre intoccabile, un ideale. Un ideale per il quale il nostro protagnista è disposto ad autodenunciarsi, pur di salvagurdane l'integrità. Scoprirà a sua spese che il potere ti possiede e quando sei parte di lui sei intoccabile... anche tuo malgrado. Le prove verranno insabbiate contro la sua volontà, il caso chiuso prima che lui possa dimostrarsi colpevole. Volonté è ormai CONDANNATO ad essere potente. Il film risulta molto bello, ma disgraziatamente la recitazione non scorre poi così fluidamente e non si viene dolcemente trasportati dalle onde dell'ars recitandi dello Stivale... SI PUò CONSIDERARE UN BEL FILM , MA NON UN CAPOLAVORO!
NEO78 19/11/2007 14:25:29 » Rispondi La recitazione non scorre fluidamente??? Cos'è che non va nella recitazione di volontè in questo film?
betsim76 20/12/2007 16:42:20 » Rispondi Non esageriamo. Non condivido, ma questo non significa che il giudizio di Saint sia da condannare. Mi sembra un commento equilibrato.
Pink Floyd 21/11/2007 21:34:33 » Rispondi ma se è il punto forte del film la recitazione di Volontè!!!!!