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L'ECLISSE regia di Michelangelo Antonioni

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  02/06/2021 04:36:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli ultimi 15 minuti di Evanescenza/dissolvenza sono grandiosi, a riprova che anche una Roma città può destare solitudine, e quanto i Maestri Nipponici (ma anche quelli arabi) devo aver studiato da Antonioni! In una Capitale del Boom dove si parla il "quotidiano" - senza più spazio per le ferite della guerra ma in pieno Boom Industriale, quasi fosse Milano, il personaggio di Vittoria si muove insicura, fragile nel suo istintivo bisogno di affrontare e cancellare i sentimenti. Mette in scena due figure maschili archetipi he, quella di Rabal (che allude quasi a uno stalker Contemporaneo) e di Delon, l'arrivista la cui bellezza "impura" oscura la sincerità morale. La frivolezze, il bisogno di festa, sono archetipi sfuggenti di un desiderio di evasione, di fuga, della stessa protagonista, che a volte ride ma spesso si intristisce. E questo è un altro film Importante, che scandisce un lasso temporale che ha l'amaro tocco della Quotidianità