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L'ECLISSE regia di Michelangelo Antonioni

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  25/08/2008 17:19:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con questo film Antonioni chiude la cosiddetta "trilogia dell'incomunicabilità" ("L'avventura", "La notte", "L'eclisse"). In esso il pessimismo che connotava le due precedenti pellicole si fa più marcato, trovando espressione nella presenza/assenza di dialoghi freddi, che trasmettono un senso di vuoto quasi insopportabile, nonchè in silenzi prolungati che non fanno che acuire il malessere di Vittoria, che è il malessere di tutti. Ma il senso di vuoto si percepisce paradossalmente anche nei momenti convulsi all'interno dell'edificio della Borsa, dove il muoversi forsennato e dissenato dei brokers contribuisce a rendere più vivida la rappresentazione di un "mondo" (dis)animato dalla brama di illusioni fatue, con la quale si sancisce la definitiva morte dei rapporti umani: il denaro, il profitto, la carriera e i beni materiali sono i nuovi (dis)valori cui consacrarsi, sacrificando le relazioni interpersonali che, nella messa-in-scena di Antonioni, si presentano come deserti "eclissati" dal buio determinato dall'assenza di sentimenti sinceri e profondi. Anche l'ambientazione diventa, nella costruzione narrativo-visiva del regista, il riflesso di questa aridità umana: in questo senso la parte finale della pellicola, costituita da inquadrature che si soffermano su talune zone dell'EUR, è tesa ad evidenziare l'asetticità e l'artificiosità di luoghi ed edifici senza anima, così come sembrano senz'anima le relazioni tra gli individui, condannati, nel loro agire insensato e inutile, ad una distanza che li divide incolmabile. Di questa distanza soffre Vittoria, personaggio sensibile che percepisce la vanità di tutto, e che nel suo comportamento quasi catatonico denuncia, di fronte al cinismo dilagante, una rassegnazione e una arrendevolezza che non offrono vie di scampo.
Personalmente adoro L'Antonioni della fase "esterofila" ("Blow up", Zabriskie point" e "Professione reporter"), mentre non riesco ancora ad apprezzare appieno quello della trilogia in questione, trovando i film che la compongono caratterizzati da una lentezza a volte troppo pesante; per questo non me la sento di attribuirgli un voto altissimo, pur riconoscendone l'importanza nonchè il valore artistico.