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LA NOTTE regia di Michelangelo Antonioni

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Zazzauser     8 / 10  18/01/2021 00:44:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devo dire che ho rivalutato un po' Antonioni grazie a "La Notte", rimangono alcuni stilemi del suo cinema che me lo hanno reso a piu' riprese difficile da digerire negli anni - lentezza, noia moraviana, freddezza abissale, antispettacolarita' - ma l'estrema eleganza nella messinscena e nella composizione visuale sono innegabili e il modo in cui fotografa l'apatia, la vacuitá, la ricerca continua di direzioni e significati della classe borghese dell'era industriale e' quasi profetica e coglie in pieno lo zeitgeist dell'Italia (e non solo l'Italia) degli anni '60.
Una vita fatta di surrogati di emozioni che ci si illude di poter far diventare veri durante la notte, non "quella" notte, ma "una" notte, in un probabile ciclo continuo di liturgie e di occasioni conviviali che ben poco hanno di sociale ma celano sempre un'ariditá e una sensazione di "morte imminente" (di cui l'episodio iniziale e' emblematico) da cui malcelatamente si cerca di sfuggire. La storia particolare dei personaggi di Mastroianni e di sua moglie Jeanne Moreau cosí sembra assurgere all'universale; due personaggi che si trascinano l'un l'altro come estranei in una relazione che ormai non ha nulla da dire, il cui epilogo (quotidiano?) e' il fantasma di uno slancio emotivo ormai perso, dimenticato (Mastroianni che non ricorda le proprie parole).
L'inerzia e il mantenimento dello status quo, per quanto coscientemente avvertito, diventa quasi l'unica ragione di vita.
La scena del pellegrinaggio di Jeanne Moreau, pur nella sua naturalezza, e' straordinaria nel carico di simbolismi che si porta dietro (la bambina, l'orologio rotto, la vecchia, gli ubriachi, la lotta).
Le prove attoriali sono eccellenti, Monica Vitti bellissima.