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LA BELLA SCONTROSA regia di Jacques Rivette

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LaCalamita     8½ / 10  26/05/2018 07:08:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Posso dire che vedere La Bella Scontrosa non è come vedere un qualsiasi film. Il regista deve aver ben capito come il tempo possa essere un elemento su cui "giocare" per produrre degli effetti e delle reazioni sullo spettatore.
Personalmente ho vissuto il film come un unico gigantesco climax ascendente, per via anche dei piccoli indizi lasciati qua e là con il procedere della storia.

Nel finale si potrebbe essere giunti a una conclusione. O magari no, rimanendo delusi. Ma non una delusione in negativo, nel senso che si aspettava qualcosa in più dal film, ma una delusione intrinseca alla trama, alla ricerca ossessiva del pittore Frenhofer (bravissimo l'attore!) di quel qualcosa, di un riuscire a catturare l'essenza in un dipinto (dal catturare la bellezza del corpo di Marianne, il pittore spazia con la mente, parlando perfino dell'universo, dell'origine).

Il film è magnifico perchè se lo si guarda con occhio curioso si potrà scorgere, per chi è estraneo a questo mondo, la bellezza dell'arte e della pittura. Grazie a La Bella Scontrosa ho potuto avere un assaggio di questo mondo per me nuovo, un mondo più astratto, più arcaico, privo della parola.

Infine è impossibile non citare l'incredibile bellezza di Emmanuelle Béart. E' fantastico come il film faccia un uso così diverso della bellezza rispetto al pensiero comune. La protagonista che inizialmente pare essere nel ruolo di vittima nei confronti del carnefice pittore, andando avanti con la storia si vede ribaltato il ruolo, per poi infine confondersi. Il ruolo di "essere sublime" non è garanzia di felicità. Acchiappare quell'amore immaginato da tutti e fermarlo a nostro piacimento dev'essere un costrutto del pensiero. Evidentemente non siamo fatti per questo, qualsiasi devianza arbitraria è motivo d'insoddisfazione, che sia quella di Marianne o quella di Frenhofer.