Ciumi 7½ / 10 02/10/2009 11:15:01 » Rispondi Chi di noi nel periodo dell’infanzia non ha avuto il suo giocattolo preferito, il suo oggettino prediletto, simile ad altri eppure unico e inconfondibile? Col tempo, tale oggetto diviene l’automobile nuova, il vestitino alla moda, il cellulare d’ultima generazione. Durano tutti poco, vengono prontamente rimpiazzati dai nuovi; ma quel peluche logoro che tenevamo stretti al petto, quella collanina da portare ovunque con sé, quella copertina di Linus sgualcita in cui avvolgerci per ore ed ore - talvolta riaffiorando da qualche superficie di oggi, altre volte facendoci sorridere soli assorti davanti ad un arnese che lo ricorda - durano una vita intera.
E’ una piccola favola di grande delicatezza, che racconta uno di questi amori fanciulleschi, il cui finale rimanda alla dimensione malinconica di Andersen con un tocco di colore in più. Nostalgia, fantasia, tenerezza, non sono “affezioni” nel senso di malattie da curare; sono “affezioni” amorose, care e indispensabili, nei confronti della nostra vita.
wega 02/10/2009 12:04:45 » Rispondi Io avevo una bambola.
Ciumi 02/10/2009 12:21:32 » Rispondi ..Gonfiabile suppongo.