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BROTHERS regia di Jim Sheridan

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The Cinema     4 / 10  29/12/2009 09:41:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un filmetto. Con l'aggravante di uscire dalle mani di Sheridan, già autore di una pellicola di intensa rabbia civile come "Nel nome del padre".
La storia qui è scotta e pure scialba, la sceneggiatura irrealistica e strumentale
(specialmente nelle due grandi forzature motrici: un uomo che senza farsi troppi problemi si fa la donna del suo stesso fratello morto in guerra e lo stesso soldato che immancabilmente "risorge" e ritorna).
Parlando dei protagonisti, qualcuno mi deve spiegare cosa intende dicendo che la Portman è intensa ad ogni sguardo. Ha svolto una discreta prova attoriale interpretando una parte abbastanza semplice e priva di consistenti risvolti psicologici, sempre sostenuta in questo da quei suoi occhioni grandi da cerbiatta ferita. Nulla di più, a mio modo di vedere. Gyllenhaal è decente, ha un modo di interpretare il suo ruolo che appare sempre calzante ma allo stesso tempo riesce e non andare sopra le righe e a svolgere la sua funzione decentemente. Maguire, detto sinceramente, lo trovo un attorino tra l'insipido e insulso. Ma forse questo mio personale giudizio mi impedisce di commentare con oggettività la sua prova in questo film, quindi mi astengo dal farlo. Lasciatemi però dire che non basta saltar fuori dal nulla e sbraitare focosamente davanti alla telecamera lanciando sguardi disturbati a destra e a manca. Non basta attorialmente per uscire dallo stereotipo continuo dell'ex soldato e non serve per dare rilievo sociale al problema del reducismo, trattato qui davvero con grezza superficialità.
I personaggi di contorno stereotipati e tratteggiati alla buona stile serie televisiva.
Le due bambine sono semplicemente insopportabili.
Concludendo trovo che si tratti della tipica storia sporca da film pseudoindipendente americano. Il problema è che la storia per essere sporca appare fin troppo patinata (questa neve che cade sempre nei momenti giusti e le fastidiose canzonette pop melense) e falsamente indipendente,come solo può esserlo un film che vuole essere duro e impegnato ma poi presenta tre interpreti da rotocalco di grido che danno vita a un prodotto assolutamente trito, furbetto e fastidiosamente pesante (e lo dice uno che ha trovato Stalker mozzafiato).
La presunta componente di denuncia sociale poi è inesistente, soffocata da una sceneggiatura come detto forzata e incredibilmente mai così già vista.
Insomma, tante scene da drammone, ma voglia o capacità di comunicare reale cattiveria esistenziale riguardo certe tematiche, proprio zero. Per non parlare poi di una qualche denuncia politica al sistema o alla guerra.
Voto quindi personale come sempre, ma incattivito dal fatto che stiamo parlando del regista di "Nel nome del padre", ottimo esempio di ruvido film civile con grandi interpretazioni. Una volta per tutte: reducismo? Il cacciatore, di Michael Cimino.
stiffa  05/01/2010 01:24:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo pienamente con il tuo commento.
Non mi sembra che hai rovinato gli attori con i tuoi commenti.....perche tacere quando le cose sono palesi?
p.s. ......le bambine sono decisamente PESANTISSIME!
The Cinema  05/01/2010 07:39:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ringrazio e sottoscrivo,le bambine non si possono vedere senza assumere dosi equine di valium. alla frase "zio,lo sai che il nostro papà è morto?" intonata come "zio,mi vai a comprare il gelato?" volevo veramente uscire dalla sala e andare a farmi una birra.


annibalo  15/01/2010 10:21:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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fure75  11/04/2010 21:03:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Invece le bambine, secondo il mio punto di vista, sono le uniche che si allontanano dalla figura stereotipata e patinata della famiglia in cui cadono gli altri, o era meglio vedere le solite bimbe bionde dolci da mulino bianco piangere e snocciolare concetti profondi e inverosimili per quell'età?
annibalo  04/01/2010 11:48:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
libertà di interpretazione e parola per carità(art.21) ma stroncare degli attori in quel modo!E' come se qualcuno avesse detto alla loren che poteva solo fare fotoromanzi,un bravo attore come un bravo cantante deve saper e poter passare da ruoli disparati. Io son contenta che sia stato abolito il servizio di leva e nso che per andare in missione bisogna qui essere raccomandati, in USA semplicemente reclutati.Guardati valzer con Bashir eil documentario finale poi dimmi cosa ne pensi del trattamento del Tema

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The Cinema  04/01/2010 12:48:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ho visto valzer con bashir alla sua uscita e l'ho apprezzato molto come eccellente opera di animazione in sè ma soprattutto come reale documento antimilitarista sincero e per una volta privo di ogni manierismo e parzialismo ,al contrario ad esempio dell'osannato lebanon,di cui puoi leggere un mio intervento tra le risposte al commento dell'utente logical.
il documentario finale di valzer con bashir è forse un pò troppo catartico e ad effetto,ma lo giustifico senza remore perchè credo nella sincerità e nell'impegno totale del regista. sul presente film posso raccogliere il tuo suggerimento e rivederlo una seconda volta,per vedere se mi lascia impressioni migliori. per il resto non ritengo che la mia sia una stroncatura di attori: sulla portman ho solo fatto notare che il ruolo non era particolarmente difficile per come lo ha affrontato,di gyillenhaal ho commentato una buona prova mentre per maguire il discorso è diverso: ammetto di essere condizionato dalla mia opinione di lui,ovvero che come attore impegnato valga poco. al di là di ciò mi ha dato fastidio che il suo modo di interpretare il reduce(ovvero con scatti d'ira e sguardi pazzoidi a ripetizione) sia perfettamente in linea con gli stereotipi più grami e triti. per il resto è un attore che non sopporto e che reputo incapace. ma ognuno ha i suoi in fondo.
se non l'hai visto ti consiglio di il cacciatore di m.cimino,meglio se in lingua originale. oltre ad essere un compendio enorme sul tema del reducismo traumatico(e sul modo di interpretarlo da parte degli attori) è in assoluto uno dei film più belli della storia del cinema moderno.
ciao
annibalo  08/01/2010 17:13:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
certo che conosco il Cacciatore,erano altri tempi, meno "illustrativi" e anche Forest Gump devo dire mi piacque molto, sbugiardava gli stereotipi che tu dici. Questo è invece un prodotto del suo tempo!
annibalo  08/01/2010 17:17:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
se volessimo enumerare le bambine terribili del cinema...cercarono di farlo nei fumetti inaugurando la serie con la strappalacrime Little otpham Annie fino a Mafaldita. quella più grande l'ho odiata anch'io per un po' ma esiste cattiveria nei bambini se ci pensi,e non tutti sono comunque attori modello