Pasionaria 7½ / 10 04/01/2010 14:39:43 » Rispondi Il notevole esordio nella fantascienza del giovane regista D. Jones sfiora capolavori del genere quali 2001 e Solaris, perchè i richiami a Kubrick e a TarKovskij sono palesi, ma affatto invadenti. Il regista lambisce con naturalezza i riferimenti cinematografici, nell'arco dei quali riesce a sviluppare il proprio film con una impronta personale netta. Veramente ottimo Sam Rockwell( già splendido protagonista di "Confessioni di una mente pericolosa") nel rendere il senso di disorientamento claustrofobico di Sam , prima esteriore poi gradualmente sempre più intimista., cadenzato dal ritmo lento, quasi ipnotico, non privo però di tensione fin dall'incipit. Insomma un ritorno al film di fantascienza più autentico: spazi immensi, silenzi profondi, perenne contrasto tra buio e luce, tra bianco e nero nell'insondabile solitudine dell'uomo. Tutto ciò già magnificamente rappresentato nella locandina, senza alcun dubbio una delle più indovinate degli ultimi anni.
patt 08/01/2010 15:38:37 » Rispondi bel commento Riti! un film davvero inaspettato proprio per la sua autenticità, un ottimo nuovo-vecchio film :)
Pasionaria 08/01/2010 19:31:39 » Rispondi Grazie Patt, so che a te è piaciuto tantissimo. In effetti è un film sorprendente se pensi che certo cinema oggi gioca tutto sugli effetti speciali sempre più frastornanti.