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MOON regia di Duncan Jones

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bulldog     8 / 10  03/03/2010 22:15:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che bella sorpresa questo esordio di D.Jones.

Senza entrare nel merito della presunta pretenziosità dell'opera con annessa metafora anticapitalista,direi che questo Moon è davvero un gioiellino fantascientifico alienante a metà strada tra il 2001 di Kubrick e il Solaris di Tarkovskji.
Splendido come sempre Clint Mansell e grandissimo Rockwell.
Un film di una delicatezza e di una pacatezza incredibile.
Complimenti Bowie Jr.
ULTRAVIOLENCE78  11/03/2010 15:23:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tu però mi devi spiegare che cosa t'è piaciuto di questo film, a parte la bella confezione. Io l'ho trovato d'un familiarismo becero che manco l'ultimo (indecente) Eastwood. Ziggy Stardust jr. s’è indubbiamente impegnato a imprimere alla sua opera quel taglio classicheggiante che tanto ne nobilita l'aspetto: il giovane cineasta ripercorre le suggestive atmosfere degli sci-fi anni ’70, passando pure per Tarkovskij e Kubrick, fino ad arrivare alla citazione del recente “The prestige” (implicito omaggio a Ziggy Stardust senior?). Ma siffatto impegno si rivela, in realtà, un’abile manovra per propinare, nella maniera più allettante possibile, una drammaturgia dagli odiosi risvolti familistici. Il perno attorno al quale ruota l’intera vicenda è null’altro che l’esaltazione dell’importanza del nucleo familiare: finché esiste questo permangono speranza e forza per tirare avanti. La vera crisi di Sam, dunque, non dipenderebbe tanto dalla presa di coscienza circa il suo essere a breve termine, quanto proprio dal fatto d’essersi improvvisamente ritrovato sprovvisto di coniugio e discendenza.
Se un film come “Magnolia” puntava sulla nuova tendenza all’arzigogolamento diegetico per mascherare la pochezza dei contenuti, “Moon” invece, per veicolare la medesima retriva ideologia, adotta la strategia opposta rivolgendosi direttamente ai classici. Ma, alla fine, il risultato non cambia.
bulldog  11/03/2010 16:46:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah,esaltazione dell’importanza del nucleo familiare piuttosto che presa di coscenza sul suo essere a breve termine.
Si ok ci sta l'analisi; avevo premesso la pretenziosità di questo Moon però non ho un approccio così cervellotico verso il cinema,o almeno non più,working in regress.
Poi mi sembra chiaro che non si sta parlando di Tarkovsky,non mi aspettavo nulla di particolarmente profondo(altrimenti non l'avrei neppur visto,non son nel periodo adatto)

Semplicemente questo film mi ha trasmesso sensazioni gradevoli.
Grandi musiche di Mansell,stile minimalista e atmosfere che rendono omaggio ai 2 classiconi di Kubrick e Andrej.
Non chiedevo di più.
ULTRAVIOLENCE78  11/03/2010 17:19:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Però su INVICTUS t'ho avvertito: uomo avvisato mezzo salvato...

Ciao
Davide
bulldog  11/03/2010 17:27:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Invictus non avevo intenzione di vederlo, Eastwood se posso lo evito :-)

Ciao
Giovanni