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THE ROAD regia di John Hillcoat

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valerio1989     7½ / 10  14/06/2010 00:02:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era da tempo che non vedevo un film del genere. E “un film del genere” non significa necessariamente un capolavoro. The Road non è un capolavoro e a tratti può risultare eccessivamente lento ma è indubbiamente un film forte. Un film che non ha bisogno di mostrare la tanto discussa fine del mondo, ma che ha il coraggio di mostrarci il dopo: la fine della civiltà. Gli alberi, ormai privi del loro nutrimento, cadono, la terra si raffredda ogni giorno di più, i terremoti squarciano il silenzio con boati assordanti e su ogni cosa prevale la legge del più forte: una legge che, a priori, esclude ogni possibile distinzione tra buoni e cattivi, distinzione rintracciabile solo nelle parole innocenti di un bambino. Non ci sono buoni e non ci sono cattivi: ognuno è buono con se stesso e cattivo con gli altri. Non c’è più civiltà. In questo scenario sconfortante e sconvolgente si muovono un padre e un bambino alla ricerca di cibo, alla ricerca di calore. Camminare, camminare e camminare. Non si sa bene verso dove ma l’atto stesso di camminare dà speranza e permette di sfuggire ai fantasmi del passato, un passato non troppo lontano in cui le madri non vorrebbero mai far nascere un figlio in un mondo simile. The Road vanta, innanzitutto, delle prove attoriali di grande spessore. Su tutti spicca il grande Viggo Mortensen che ci dà l’ennesima conferma delle sue doti, ma al suo fianco brillano anche la bella e brava Charlize Theron, Robert Duvall, Kodi Smit-McPhee e Molly Parker, che in soli quindici secondi di tempo sullo schermo riesce ad emanare un calore ed un senso di sicurezza tali che si riesce persino a sperare in un futuro migliore. La fotografia, insieme agli effetti sonori, svolge un lavoro non indifferende e contribuisce, molto più di qualsiasi effetto speciale, alla creazione della devastazione che si schiude davanti ai nostri occhi. Il montaggio in alcuni punti mi ha lasciato perplesso ma d’altro canto abbiamo una colonna sonora molto toccante ed una regia esperta, in grado di regalarci momenti assolutamente terrificanti come quello nella casa dei cannibali, ma anche molto poetici. Una regia che riesce a dire molto senza sentire il bisogno di parole. Come ho già detto qualche riga sopra, a tratti il film può risultare poco scorrevole ma a mio avviso ci stiamo abituando troppo a ritmi frenetici e al trovarci tutto bello e servito che non siamo più in grado di cogliere la poeticità del non detto, dei silenzi e di un Viggo Mortensen che, ferito, dice all’aggressore <<Perché ci stavate seguendo?>>, solo per sentirsi rispondere <<Eravate voi che ci seguivate>>. Caos, anarchia e lotta spietata per la sopravvivenza. Questa è la visione del futuro, estremamente pessimista, che ci viene proposta dal regista John Hillcoat. In tutto ciò non mancano le emozioni, tante emozioni che raggiungono il climax nelle scene finali, tra le più struggenti che io ricordi.
Seida  14/06/2010 17:54:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo,gran bel commento.Complimenti perchè credo che hai colto nel segno.
Rand  16/06/2010 11:22:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo!
Noodles_  14/06/2010 00:15:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran bel commento.
E se quello del tuo nick è il tuo anno di nascita sono ancora più colpito.
valerio1989  14/06/2010 15:28:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, è il mio anno di nascita. Ti ringrazio! :-)