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BLOW UP regia di Michelangelo Antonioni

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Invia una mail all'autore del commento emmepi8     9 / 10  09/01/2007 10:32:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quasi debutto nel cinema internazionale, dico quasi perché ci fu una sfortunata esperienza con I Vinti, dove la censura rovinò il film con tagli atroci. Qui ci sono motivi di interesse che ancora oggi lo classificano fra le operazioni più importanti del regista, la prima che sale agli occhi è l'ambientazione, che oggi rimane come un manifesto interessante, condensato e credibile di un momento della società che è rimasto nella storia del costume che è quello della Singing London, che qui viene descritta e fatta vivere in maniera quasi documentaristica, che è anche una delle migliori vene di questo grande regista (non per niente i suoi documentari sia inziali che in corso degli anni sono bellissimi). I dialoghi sono risicati, ed anche questo è un pregio tutto personale di Antonioni che spesso (a parte gli ultimi anni, dove la cosidetta moglie lo ha sopraffatto e lo ha reso schiavo dei suoi voleri da povera capra snaturata) sono stati la pietra dolente dei suoi films. Naturalmente il campo dove l'autore batte è quello dell'incomunicabilità, nessuno riesce a comunicare con gli altri. Qui ci si serve di una trama gialla per attirare l'attenzione su una storia personale e disadattata; naturalmente tutto questo viene impreziosito e quasi paurosamente messo al bando(per paura di essere messo in un registro di genere) dalla ribaltazione finale che mette tutto in discussione e cioè la famosissima scena della mimazione di una partita di tennis, costruita perfettamente nei minimi particolari, che ci fa arrivare alla riflessione del visto non visto e dell'accaduto non accaduto. Un bel cast diretto alla perfezione e dove appaiono nomi che faranno una loro strada importante. Il film Vinse a Cannes e fu il trampolino di lancio per il mondo
Vanessa Redgrave: Non è stato un debutto, era la moglie di Tony Richardson e la figlia di Sir Michael Redgrave, ma diciamo pure che la sua vera carriera ha avuto inzio con questo film, dove imparò l'italiano alla perfezione con la sua caparbietà e volle fare anche altri film in Italia, perché innamorata del nostro cinema, dopo divenne quella grande e singolare attrice che è ancora oggi. Qui abbiamo una immagine bellisma e raffinata, forse mai più proposta
David Hemmings:Diciamo un debutto che lo impose all'attenzione internazione; rimane un po' un'icona di quel periodo, e la sua carriera successiva, dopo alcune prove interessanti si accasciò in una routine non voluta e scontenta. Fece anche qualche regia non disprezzabile ed è morto tre anni fa', ancora non vecchio, ma provato nel fisico.