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HAIR regia di Milos Forman

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ULTRAVIOLENCE78     7 / 10  06/04/2008 17:19:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Discreta trasposizione del celeberrimo musical teatrale di Rado, Ragni e MacDermott, nel quale si mette in scena lo stridente contrasto tra lo stile di vita Hippie, improntato a valori puri quali la natura, la libertà, il pacifismo, l'amore incondizionato per il prossimo, e la realtà conformista e perbenista borghese, ma soprattutto il militarismo americano imperante negli anni del conflitto in Vietnam, rappresentato nella sua dimensione vacua, ottusa e foriera di morte.
Rispetto al musical di Broadway, che nasceva in un periodo “caldo” e che aveva il merito di fotografare (anche precorrendola, se si considera il tragico finale) con audacia e ironia la realtà che alla fine degli anni sessanta veniva configurandosi, Forman, dieci anni dopo , compie l’operazione inversa recuperando il passato e riproponendolo in un momento di forte disillusione, in cui il movimento hippie era ormai al tramonto.
Belle, anche se prive dell’intensità emotiva del precedente teatrale, alcune sequenze in cui lo svolgersi dei balletti è egregiamente reso da un montaggio eseguito a regola d’arte.
Ovviamente indimenticabili tutti i temi musicali, tra i quali spicca la splendida “Let the sunshine in”: canzone ricca di speranza che travalica la tragedia contingente della morte in guerra.

« Quando la luna entrerà nel settimo cielo, e Giove sarà allineato con Marte, allora la pace guiderà il pianeta »
(Aquarius)