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SCANNERS regia di David Cronenberg

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Woodman     8 / 10  13/08/2014 12:18:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cronenberg nel Cinema ci credeva già agli albori.
La sua fiducia nel mezzo era ed è ancora tanto forte quanto la sua sotterranea ma potentissima misantropia.

Un anno prima del capolavorissimo "Videodrome", Cronny sfornó un interessantissino e disperante gioiello, in cui già era chiaro lo slancio tecnico e ambizioso che il grande artista aveva preso, l'opera completa e sublime era dietro l'angolo.

Teso, acuto, grigissimo, il film è in grado di irretire qualsiasi pubblico con la sua ancestralità opprimente, generata anche da un'accorta componente estetica.
La regia è perfezionante ma imperfetta, Cronny si fa la mano e cerca di non dimenticare mai, fino in fondo, dove vuole arrivare.
Inevitabilmente acerbo, ma mai banale.
Le tematiche congeniali, amate dal regista, sono ancora trattate con metodo horror convenzionale, fuso però ad una lettura degli eventi messi in scena personalissima e lucida, che rende il film, nel complesso, un esperimento solido e discretamente potente.
La perdita del controllo degli uomini su loro stessi e sui propri simili è resa in progressione analitica con insospettabile (presumo ai tempi, vista la posizione del regista, rientrante fra i non troppo considerati o benvisti anfratti dei giovani sperimentatori di genere) intelligente. Ottima commistione di antropologia, fantascienza, scatti folgoranti di iperviolenza: una perversa tragedia crepuscolare e martellante, che fa respirare gli odori dell'elettronico, del fumo e della cenere, premendo anche sull'udito e sul sagace e gelido montaggio delle scene clou, sempre ammettendo che NON ve ne siano, visto il ritmo ininterrotto.

Memorabili la cultissima esplosione della testa e il grandioso, eccitante, disturbante scontro finale, con tanto di immancabile finale spiazzante e annichilente.

Splendido il cupo accompagnamento di Shore, come regola vorrà anche seguitamente, echeggiante l'industrial e quella psichedelia sinfonica tipica degli allora popolarissimi al cinema Tangerine Dream.

Bravissimo Ironside.

Un'opera urente quanto basta e fra le migliori del primo Cronenberg.