caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

INSEPARABILI regia di David Cronenberg

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Neurotico     9 / 10  27/01/2015 14:49:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con Dead Ringers Cronenberg affonda i suoi strumenti da chirurgo della nuova carne nella psiche dell'uomo e ne esce un capolavoro e un manifesto della sua poetica.
Le classiche ossessioni di Cronenberg sono qui proposte in modo sicuramente meno esplicito che nel precedente trittico Shivers-Rabid-Brood e nella trilogia del "tumore al cervello". Senza contare la differenza con l'orrore puro della metamorfosi carnale in The Fly.

Come in Brood il fattore destabilizzante che sconvolge gli equilibri tra i personaggi (i due gemelli) è rappresentato dalla figura femminile, Claire. Ma se in Brood è una mutante con utero esterno (da cui un'estetica horror), in Dead Ringers ad essere mutante è sempre l'utero ma nella sua veste interna, misteriosa, protetta, oscura, e quindi psichica.

L'impossibilità di generare un figlio, per Claire, si configura come una difficoltà insuperabile a trasformarsi, a mutare in una donna vera e propria, con una propria identità, che avrebbe se, paradossalmente, generasse un altro-da-sè. E la soluzione non può essere nell'adozione perchè la prole non farebbe parte del suo corpo, sarebbe inautentica. Da qui parte la deriva nel rifugio della droga, che risulta essere un trade d'union con Beverly, il gemello sensibile, dolce, timido, debole e femminile di cui s'innamora.

La donna è un soggetto che interviene per separare, e grazie a cui i gemelli prendono dolorosamente coscienza della loro diversità, senza però riuscire accettarla fino in fondo. Elliot non può stare senza Beverly perchè le ricerche di quest'ultimo sono il fondamento del loro successo, e Beverly non può stare senza Elliot perchè oltre a essere la parte forte che lo sorregge, senza di lui non avrebbe mai conosciuto il sesso.

Bev ed Elly rappresentano l'incapacità di essere sè stessi con un'identità precisa, come individui determinati, in un'unità con l'altro. Un'unione mostrata in modo carnale, materiale, come quella tra due gemelli siamesi (e gli strumenti per operare donne mutanti non sono altro che, come dice Bev poco prima del finale tragico, degli strumenti mutanti per operare i siamesi che sono lui e suo fratello). Cronenberg sembra dirci in più punti che due menti uguali sono attaccate visceralmente, come se la psiche fosse, nel suo immaginario, immediatamente carne e niente di più che qualcosa di corporale.

Ecco il tema dell'ossessione per il corpo che si declina nella figura femminile come rifiuto dell'altro (il corpo estraneo di un ipotetico bambino adottato) ed amore narcisistico per sè, rovinato però dalla sterilità, probabile conseguenza dell'utero deforme. Inevitabilmente sterilità e deformità sono vissute con vergogna ("non dirlo a nessuno, sono così vulnerabile, senza difesa"), sentimento che implica la diversità ed inferiorità di sè come mutante: diversa, non accettata e incapace di accettare sè stessa.

Fotografia meravigliosa del solito fidato Peter Suschitzky che vive di contrasti riflettendo l'antitesi fondamentale tra la freddezza della morte (le glaciali sfumature di blu degli interni) e la vivacità del sesso, della vita, e del sangue (il rosso dei camici, delle maglie e delle poltrone).
A questo proposito è fondamentale ed emblematico di tutto il film il sogno di Beverly, immerso nel blu asettico e dilaniato dal morso (sensuale e disturbante al tempo stesso) che strappa la carne rossa.

Inseparabili è un film sull'impossibilità di essere autonomamente sè stessi nella differenza dagli altri. Queste sono naturali ambizioni umane ma inevitabilmente portano alla sconfitta. Tale inerzia esistenziale prettamente umana non può trovare altro che la morte per la contraddizione insanabile tra mente (una) e corpo (due).