Vlad Utosh 10 / 10 12/02/2015 17:25:35 » Rispondi E' difficile descrivere questo film dopo una sola visione; ti lascia attonito e il senso di non averci capito nulla rimane presente in barba agli sforzi di cercare una logica e al tempo passato a scervellarsi. E' invece facile notare l'ottima regia di quel genio di Cronenberg, gli effetti speciali superbi che risaltano la carne e le ossessioni perverse(macchine da scrivere/insetti che parlano attraverso uno sfintere, bizzarre creature, una scena di sodomia distorta che ha dell'incredibile e secrezioni a volontà) del protagonista. Buona anche la colonna sonora e diversi dialoghi, o meglio monologhi, lasciano il segno. Non ho letto il romanzo da cui è tratto questo film, tuttavia, leggendo qualche parere qua e la, mi pare di capire che è inutile cercare un filo logico. Dalla pellicola si intuisce che l'interzona, il luogo o dimensione ove Bill Lee( Peter Weller) trova rifugio
/ non è altro che frutto dell'immaginazione indotta da droghe, un castello immaginario popolato da personaggi bizzarri, situazioni grottesche, ossessioni e lati oscuri a lungo sopiti - l'omosessualità "pensavo ai travestiti truccati effeminati che avevo visto in un locale notturno a Baltimora, era possibile che io fossi una di quelle cose semiumane..." e il seno di colpa. Credo che l'unico collegamento con la realtà sia l'incontro con i suoi due amici, difatti si vede che la fodera è ricolma di un campionario delle droghe più disparate. In tutta questa follia un romanzo sta prendendo forma, frammento su frammento e … forse inconsapevolmente?
Finale spiazzante e che mi ha lasciato dubbi su questa Annexia, altro parto dell'immaginazione? Sempre parte dell'interzona?