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EXISTENZ regia di David Cronenberg

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amterme63     7½ / 10  17/10/2010 16:05:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo averci svelato con "Videodrome" il potere potenziale terribile che avrebbe la televisione sulla nostra psiche e sul nostro modo di percepire la realtà, Cronenberg prende di mira un altro mezzo tecnologico assai diffuso, ormai diventato parte integrante della nostra vita: il videogioco.
Il videogioco è un altro grimaldello con il quale la tecnologia è entrata nella nostra vita quotidiana e ha sostituito il reale. Fino agli anni '70 chi era bambino giocava per strada con oggetti fisici concreti; dagli anni '80 in poi il gioco è diventato sinonimo di chiusura nel proprio appartamento o di segregazione in nude stanze semibuie dalla strana atmosfera concentrata e artificiale (un'atmosfera come essere in una chiesa).
Come la televisione, il videogioco è diventato il mezzo principale con il quale la personalità umana, alienata dal proprio retroterra fisico, naviga in se stessa, portandosi inevitabilmente verso la sua natura più profonda, quella istintuale e repressa. Il gioco diventa quindi un viaggio, un estraniamento, una specie di regressione al mondo degli istinti primari, della fantasia creatrice e della (auto)distruzione. Se usato in maniera massiccia e incontrollata può portare davvero allo sconvolgimento della personalità in una persona.
Ed è quello che paventa un po' Cronenberg con questo film. Il tema/mezzo principale è quello solito della rappresentazione del mezzo tecnologico come parte fisica integrante del corpo umano: una metafora potentissima per mostrare come la tecnologia moderna (se sottoposta a certi usi) invada letteralmente il nostro corpo come un virus o una malattia fisica, lo modifichi e lo renda "schiavo" di istinti e volontà indipendenti da se stesso. La resa visuale che ne fa Cronenberg non potrebbe essere più eloquente e impressionante.
La tecnologia è sotto accusa anche il fatto che non possiede "anticorpi" per impedire che di se stessa ne venga fatto un cattivo uso. In altre parole la "ragione" umana crea ma non è in grado di amministrare a dovere le proprie creazioni. Il prossimo futuro potere che avremo di plasmare la natura e creare nuove specie, secondo Cronenberg, potrebbe essere utilizzato per alimentare conflitti, sfruttamenti, instupidimenti di massa. Il fanatismo e il desiderio di "distruggere" l'avversario ("morte a …") rimane costante ad avvelenare la convivenza umana, anche in un futuro ipertecnologico.
Insomma il progresso non migliora la natura umana, piuttosto il contrario.
L'eccessiva complicazione e astrazione può sfuggire di mano e togliere qualsiasi punto fermo o riferimento certo al traballante schema con cui collettivamente percepiamo il reale.
Altro tema ricorrente in Cronenberg è quello della presenza di un personaggio femminile perturbante, pansessuale, ossessionato/ossessionante che trascina nel gorgo un personaggio maschile banale, normale, tutto sommato debole.
Ma in generale questo film riprende troppo alla lettera i temi che Cronenberg ha riproposto nei film precenti. Tra l'altro in "Existenz" questi sembrano quasi sfuggire alla rappresentazione di un progetto comunicativo e diventano un po' fini a se stessi, come se Cronenberg volesse dimostrare la sua bravura o giocare con i suoi stessi miti. Insomma su questo film si allunga inesorabile l'ombra del manierismo. Non nascondo che a volte ho accusato un po' di stanchezza o noia. Gli effetti, non dosati o centellinati, ma usati a profusione portano spesso ad abitudine, stanchezza e sminuiscono notevolmente l'effetto che potrebbero avere.
Nonostante ciò "Existenz" è un film visivamente molto potente, spesso tiene sulle spine o sorprende. Il messaggio che ne viene fuori è di grande importanza. Quindi è un film che vale la pena vedere.