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EXISTENZ regia di David Cronenberg

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carsit     8 / 10  10/04/2014 10:04:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Surreale e visionaria pellicola firmata dal sempre più sorprendente Cronenberg.
Questa volta il nostro simpatico regista prende di mira il mondo videoludico.
Allegra Geller è la più grande programmatrice di videogame al mondo, e sta per testare quello che dovrebbe essere la sua più grande invenzione: ExiStenZ.
Un gioco che si collega direttamente al videogiocatore proprio dal punto di vista organico, grazie a dei "particolari" pad.
L'entrata in questo gioco non garantirà più certezze ai due partecipanti.
"ExiStenZ" ha tutti i connotati per essere un film di Cronenberg.
Le bioporte ricordano molto l'ano, e che vengono eccitati se sollecitati da saliva e dita.
Un altro elemento interessante è proprio l'utilizzo di questi Pad organici che risultano essere ambigui, ricchi di allusioni sessuali a profusione, e che collaborano attivamente all'eccitazione emotiva del giocatore.
Anche le armi utilizzate nel gioco hanno una componente organica e sparano denti umani.
Insomma, il tema delle mutazioni corporali e la paura verso esse permea anche questa pellicola, diventando un tratto distintivo del regista canadese.
L'atmosfera stessa è molto grottesca, esasperata, alle volte eccessivamente e volontariamente sopra le righe.
Si pensi al vivaio di mutanti con le quali si creano le armi, ma che contemporaneamente si possono pregustare come "piatto speciale" in un ristorante cinese in una foresta.
L'unica pecca del film è quello forse di essere a tratti leggermente confusionario, non facendo molta chiarezza sugli scopi del gioco e proprio sulla gestione dei personaggi all'interno di quest'ultimo.
è lampante che i personaggi di Holm e Dafoe fossero pienamente azzeccati, peccato però che abbiano pochissimo spazio rispetto a tutta la trama.
Il messaggio che viene rilasciato è secondo me importante.
Il videogioco, con l'avanzare della tecnologia, diventa sempre più realistico.
Ma tanto più ci avviciniamo al realismo, e tanto più diventa pericoloso il feedback che si può riversare sul videogiocatore.
Il giocare un particolare gioco ( la trilogia di mass effect fa il medesimo effetto su di me) comporta alienazione dalla realtà, oltre a creare veri e propri stimoli che ti "costringono" a finire il gioco, a sapere come termina.
Non è solo semplice curiosità : è la forza che risiede nella creazione di un mondo non- reale, dove finalmente il libero arbitrio non ha vincoli, dove l'individuo diventa giocatore e non deve solo scegliere in base a certi imposti, ma sceglie e basta.
Certo, qualche "compromesso" lo ritrovi anche nel videogioco (aderire al tuo personaggio, Jude LAw subisce più volte questo problemino), ma fa tutto parte delle regole.
Sono un'inezia rispetto alle porte che poi ti si spalancano.
Il progredire nei videogame può condurre alle paure esplicate da Cronenberg.
La sua paura più grande è assolutamente espressa con chiarezza negli ultimi 5 minuti abbondanti della pellicola.
Film assolutamente da recuperare, peccato sia stato un flop al botteghino.

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