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LA ZONA MORTA regia di David Cronenberg

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JOKER1926     8 / 10  17/04/2020 16:20:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
David Cronenberg è un cineasta molto caratteristico, non può piacere a tutti, ma rientra nel novero di quei pochi artisti che producono secondo una precisa logica, questo è molto importante.
"La zona morta", nel corpus filmografico di Cronenberg, risulta essere uno dei migliori film, per una serie di validissimi fattori.
In questa produzione del 1983, la regia abbandona specifiche peculiarità legate alla "morbosità" di repertorio e si cimenta in un film diverso, la storia è ripresa da King, i presupposti del successo e gli orizzonti di gloria dell'operazione sembrano essere evidenti.
"La zona morta" inoltre ha vari assi da giocare al tavolo, in primis, segnaliamo Christopher Walken nei panni dell'attore cardine del progetto. La prova di Walken (nome di alto livello degli anni ottanta) è semplicemente perfetta, la sceneggiatura è cucita praticamente addosso all'attore.
La grandezza del film di Cronenberg risiede almeno in questi punti: lavoro tecnico – storia – sceneggiatura.
Tecnicamente la produzione si avvale di una preziosa fotografia (classica degli anni settanta/ottanta) e di prove attoriali di pregevole riuscita. Il ritmo de "La zona morta" non prevede alcun tipo di sosta, già dai primi minuti si carpisce il disegno, il film vive in un ritmo condensato non girando mai a vuoto.
La storia è almanaccata in maniera pazzesca, c'è una linearità originale, "La zona morta" non ha particolari colpi di scena, ma partendo da un'idea interessantissima, riesce sempre a reinventarsi durante i suoi cento minuti di proiezione. La storia, quindi, è il tassello più prezioso, ma non dimentichiamo il lavoro di sceneggiatura. "La zona morta" è un film che riesce a proporre in scena personaggi dotati di empatia, oltre alla struttura narrativa si registrano storie di sentimento non banali. La sceneggiatura, difatti, racchiude in essa un elenco di personaggi dotati di carisma e di grande forza espressiva e levatura mentale. Al di là di Christopher Walken, pedina di importanza madornale, gli altri personaggi che presenziano la scena quasi a blocco, fanno comunque una grande impressione (il poliziotto Tom Skerritt è un esempio, assieme al prodigioso Martin Sheen).

"The dead zone" è uno di quei pochi film, che partendo da un concetto di base a sfondo thriller, riesce ad allargare con classe e intelligenza lo schema dei temi. L'idea paranormale di base non sfocia mai nella standardizzazione mantenendo una forza di concetto e di elaborazione sempre di massimo livello espressivo. Da un plot sfruttato in maniera perfetta, Cronenberg cavalca l'onda sviluppando in "The dead zone" un complesso meccanismo di rapporti umani, fra salvezza e dramma. Si arriva ad un finale spasmodico e di straordinaria commozione. "La zona morta" non può non esser considerato uno dei migliori "thriller" degli anni ottanta assieme a poche altre proposte artistiche.

JOKER1926