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LA ZONA MORTA regia di David Cronenberg

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hghgg     7 / 10  14/04/2015 21:30:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah... Un buon romanzo di Stephen King, uno dei registi emergenti più interessanti, disturbati e talentuosi dell'epoca che proprio nel 1983 premeva sul pedale dell'acceleratore in piena rampa di lancio con "Videodrome", un protagonista come Christopher Walken che dove lo metti lo metti è sempre perfetto e per di più all'epoca era lanciatissimo dopo i fasti de "Il Cacciatore" di 5 anni prima; metteteci pure un "rivale" come Martin Sheen (a proposito di Walken, Sheen 4 anni prima, l'altra faccia dell'Inferno) e insomma tutto lascerebbe sperare in un film di gran livello, e invece...

Non so, "La zona morta" è un buon film, una dignitosa trasposizione ma è così... così normale, ecco sì, è dannatamente normale il risultato finale del prodotto e questo dal regista di "The Brood" e "Scanners" e per di più del coevo "Videodrome" non lo volevo mica vedere. E forse è per questo che "La zona morta" mi è piaciuto si ma non mi ha convinto particolarmente.

La sceneggiatura resta il più fedele possibile al romanzo di King eppure, passando dalla carta alla pellicola questa volta c'è stato un certo "appiattimento" della narrazione e delle atmosfere. La sceneggiatura è fedelissima e forse è proprio questo il problema, Cronenberg sembra imbrigliato in uno spazio prestabilito e pur facendo un buon lavoro "su commissione" mi sembra gli manchi il suo tocco, la sua inventiva alla regia è limitata. Ovvio che qui non ci siano i suoi soliti temi (dici si, c'è la Mente che muta come in "Scanners" ma la cosa è un tantino diversa) e questo è più che giusto ma davvero questo Cronenberg costretto ad essere tanto "normale" non mi ha esaltato. Immagino dipenda anche dall'opera, non per nulla la miglior trasposizione letteraria di Cronenberg a mio avviso resta quella di una non-opera come "Il Pasto Nudo" delirio totale su carta, delirio totale sul film in cui la fantasia e la morbosità di Cronenberg sono a briglie sciolte e si esaltano. Qui no, era il 1983 e Cronenberg si lasciava andare con "Videodrome" quindi immagino che per "La zona morta" abbia accettato di rimanere su binari classici e frenarsi per amor di fedeltà... Però trovo che qui gli manchi un po' di personalità, non riesce comunque a far vedere l'inventiva, la zampata del grande regista che già era.

Belle le visioni, soprattutto quella sul senatore e bello il finale il film in generale è un buon prodotto ma nel complesso mi ha lasciato un po' freddo e un pochino deluso.

Bravo Walken ma come ho detto Walken è uno di quelli che dove lo metti sta bene, uno di quelli che possono essere protagonisti come qui, uno di quelli che da co-protagonista può rubare la scena anche al protagonista vero e proprio, anche se si chiama Robert De Niro, e infine uno d quelli che ti valorizzano un film anche apparendoci 5-10 minuti. Attore straordinario e anche qui non si smentisce.

Bene anche Martin Sheen, sempre piaciuto questo attore.

Però caspio... Christopher Walken contro Martin Sheen... Nel mare di "normalità" di questo film ce l'ho avuta io una visione: una pistola puntata alla tempia, il corso di un fiume, le giungle in fiamme, il napalm, l'inferno del Vietnam, l'inferno della Cambogia, l'Inferno della mente umana. Con questi due si doveva usare un po' di più...

Un Cronenberg che ho sempre trovato troppo timido in questa occasione, limitato da una trasposizione letteraria fedele e di buona qualità ma forse non particolarmente adatta al Cronenberg di quegli anni, boh... Poi ripeto è normale adattarsi bene o male alle trame delle opere di King, l'unico che ha tirato fuori un capolavoro facendo quello che gli pareva con il corrispettivo letterario è Kubrick ma quello faceva sempre così e aveva livelli elevati di Genio per permetterselo, il Cronenberg del 1983 non era certo a quel punto.

Buon film comunque a scanso di equivoci, però... C'è sempre il però quando penso a questo film.
ferzbox  15/04/2015 12:00:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si è vero,nonostante il film rispetti bene il romanzo risulta più "piatto"....questo secondo me è dovuto dal fatto che "La zona morta" è una storia che sul libro affascinava pure per i pensieri dei personaggi e la descrizione scupolosa di alcuni elementi come il rapporto conflittuale di Smith con i suoi poteri e così via....cosa che nel film era per forza da escludere.....quindi si è perso molto delle sensazioni donate dalla controparte cartacea....
hghgg  15/04/2015 12:03:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si probabilmente è vero, un libro del genere, con simili caratteristiche, ha risentito molto nella trasposizione su pellicola. Cinema e letteratura sono mondi diversissimi l'ho sempre detto e a volte possono capitare cose simili. Comunque è un buon prodotto considerando certi aborti nati dalle trasposizioni di King questo è da tenere stretto.
ferzbox  15/04/2015 12:27:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bhè,parliamo sempre di Cronenberg eh ;-)