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IL DEMONE SOTTO LA PELLE regia di David Cronenberg

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76eric     9 / 10  27/08/2010 19:34:28 » Rispondi
Cronenberg in uno dei suoi primissimi film e con un budget risicatissimo fa già centro.
Già qui infatti ritroviamo le tematiche che in futuro ed in opere più mature ( ma qui parlo più che altro del lato tecnico, che non dell' intreccio delle storie raccontate), il grande regista canadese tratterà con maggiore attaccamento: il contagio con conseguente destrutturazione fisica che avrà il suo culmine nel film forse più famoso "La mosca", il pessimismo, la componente sessuale morbosa ( presenti nella fattispecie anche ammiccamenti al lesbo), il voyerismo e la velata critica sociale, in questo caso rappresentata dal meraviglioso complesso residenziale, "non per tutti", dell' Arca di Noè, dotato di ogni comfort possibile, un vero e proprio paradiso, ma allo stesso tempo fonte embrionale del Male e del contagio come vedremo nel meraviglioso ed apocalittico epilogo.
Ed è da qui che sono chiarissimi i riferimenti sulla visione poco fiduciosa del regista nei confronti degli esperimenti e dell' operato medico in generale, che non riesce a tappare le falle una volta scoppiati principi di pandemia.
Tema che comunque sarà sempre ricorrente anche ai giorni nostri e visto l' andazzo ( i comportamenti delle case farmaceutiche, tra l' altro trattato seppur marginalmente in Scanners), inevitabilmente pure in futuro. :-(
Ma tornando al film, che è meglio, geniale già all' inizio come dicevo il fatto di chiamare l' edificio "L' arca di Noè" in netta contrapposizione o meglio all' estremo opposto di ciò che ci viene narrato nel racconto biblico del Diluvio.
Possiamo dire benissimo inoltre che la pellicola è una variante originalissima della Notte dei morti viventi di Romero ( al pari di quella di Carpenter del '76 Distretto 13).
Dal lato tecnico, si vede che è un prodotto grezzo, fotografia un tantino scadente, il montaggio comunque non è male (la sequenze sono tutto sommato ben collegate fra loro), mentre dal lato artistico gli attori sono piuttosto scarsetti ( c'è una particina anche per Barbara steele), ed in alcuni frangenti la recitazione è molto approssimativa.
In alcuni momenti poi potrà risultare lento, ma in 1 ora e 20 scarsa non annoia mai e il punto di forza sta nel serratissimo finale pessimista. Un altro modo di ricordarci che il Male è tra noi.
Per me anche se come già detto visivamente acerbo una delle sue opere che preferisco ed anche migliori in senso assoluto, ma pure in futuro riuscirà a deliziarci in egual misura e forse anche di più.
La visione è straconsigliata.