caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IO SONO L'AMORE regia di Luca Guadagnino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Manticora     6½ / 10  12/02/2014 15:35:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo il passo falso fatto con quella boiata di melissa p. Guadagnino recuperà un pò di stile con un film non impeccabile, ma confezionato a regola d'arte. Se la storia di per sè non è che faccia gridare al miracolo, ciò che invece colpisce l'occhio è LO STILE. I perosnaggi vengono seguiti sovente in maniera ravvicinata, in particolare Tilda Swinton ed Edoardo Gabbriellini, il cuoco. Il tutto regalando immagini fugaci, spesso sfuocate, con contrasti legati al sole, l'erba, i fiori, o la pelle bianca degli amanti.Se l'inizio con l'incedere organico della famiglia, mostrata durante una cena notturna, in una milano avvolta nella neve, ottimamente fotografata riesce a mostrare tutti i personaggi, il loro mondo frivolo, annoiato, vincente, ma in declino, purtroppo i troppi personaggi rischiano di far divagare la storia, nonostante le notevoli digressioni.Alba Rohrwacher è Elisabetta, la figlia artista, segretamente innamorata di una regazza di Londra. Pippo Delbono è il padre, distante, annoiato, sicuro della sua sicurezza economica, i figli Edoardo e Gianluca ognuno più o meno lo specchio dell'altro, in questo affresco familiare l'estraneo Antonio, cuoco che ha battuto il figlio rappresenta l'elemento che mette tutto in discussione, con la sua passione. Purtroppo la mancanza di emotività dei personaggi è paese, la Swinton è inespressiva, ma il suo stile è voluto, dalle controparti italiane mi sarei aspettato di più. Alba è l'unica che riesce ad esprimersi, anche nella distanza emotiva. Le musiche sono coinvolgenti, la passione dilaga, ma purtroppo Guadagnino anche se infiocchetta la sua confezione regalo, alle volte perde di vista la storia, inoltre buttarla sulla tragedia personalmente non giova, la vita è moolto più semplice, il finale regala almeno una parvenza di cambiamento, il che è un bene, anche se il regista deve ancora mostrare il suo valore.