Ciaby 8½ / 10 09/11/2010 22:28:03 » Rispondi L'uomo. La macchina. Il binomio che da sempre ossessiona uno dei registi più talentuosi della nostra epoca. Lui, Tsukamoto, perso nel suo liquido amniotico di puro metallo, torna a parlare del suo Tetsuo, quasi come se fosse un figlio, dopo che il sequel "Tetsuo 2- Body Hammer" sembrava aver chiuso i battenti. E invece rieccolo, girato in digitale, recitato inaspettatamente in inglese da attori giapponesi (salvo il protagonista, americano) indaga le ossessioni più feroci del suo cinema: la ricerca ossessiva e selvaggia dell'erotismo con la città, la correlazione tra cibo e metallo, l'ambiguità della donna, l'uomo-macchina incravattato e anonimo, la morte del bambino, il trauma familiare. é lo Tsukamoto che conosciamo, che ripropone il suo stile inconfondibile, unendo i fasti di marcio videoclipparo del primo "Tetsuo" alla perversione digitale e oscura di un capolavoro horror più volte bistrattato come "Nightmare Detective": telecamera mai ferma, sovraesposizioni lentissime, urla, latrati, ritmo frenetico e 71 minuti che passano come un pugno. Sicuramente non è il miglior Tsukamoto, non aggiunge nulla alla sua poetica, ripropone una sintesi di sè stesso senza migliorare, ma -vuoi per l'azione, vuoi per l'affetto- anche "Bullet Man" diventa un potentissimo e violentissimo calcio, che trivella il cervello e lo apre in due. Da vedere.