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A SINGLE MAN regia di Tom Ford

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Rand     7½ / 10  23/03/2010 15:29:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il rigorismo formale di ford si traduce in una ricerca dell'estetica che può risultare a tratti manichea ma la ricerca trascende il senso del film. Indubbiamente la storia potrebbe risultare banale e furbamente esistenziale se non ci fosse di mezzo il mezzo cinematografico. In questo Tom Ford almeno per ora dimostra di avere le idee chiare, senza farsi prendere troppo la mano da una storia "alla Ozpetek" per dire, riesce a dare spessore e complessità ai pochi personaggi presenti sullo schermo. Prima di tutto è la storia di un uomo singolo, nascostamente gay, che come dice all'inizio si traveste da George, tranquillo e distinto professore di college che rappresenta l'archetipo della figura maschile di quel periodo. Colin firth è ambiguo, ma il suo stile non lo è, una perfetta catarsi di Cary Grant per intenderci, mentre gli occhiali lo avvicinano ad un intellettualmente Clark Kent.
Il semplice atto del vestirsi è un rito che viene curato nei minimi dettagli, per poi indirizzare la storia verso un analisi dettagliata della solitudine, del angoscia, della vita passata..
Musica a tratti straniante ma notevole, attori iconici ma perfetti, il sudetto protagonista, Julienne Moore in una parte un pò limitata ma credibile. c'è anche James Dean! scenografie perfette, fotografia anche, un piccolo gioiello di maniera, in cui le inquadrature scrutano gli occhi degli uomini e dele donne, contemplando la loro ambiguità. ONIRICO.
IL REGISTA E DA TENERE D'OCCHIO..