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LOURDES regia di Jessica Hausner

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carrie     7½ / 10  12/03/2010 16:48:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo non è un film contro la chiesa come molti prima di me hanno fatto credere.
E' un film sull'essere umano, sofferente, fragile e cattivo.
La fede, la spiritualità, il soprannaturale sono solo il contorno.
Il film è ben fatto, l'attrice è molto molto brava.
La regia descrive quasi in modo documentaristico ( a volte anche diversamente dalla realtà) quello che è Lourdes.
Poi ci inserisce una storia.
Una tra tante, perchè che agli atei piaccia o no, lì succedono cose inspiegabili alla mente umana.
Non sempre...perchè a volte la gente si fa anche suggestionare (e ci si va spesso solo per curiosità) ma che ci si creda o no, a volte succedono cose inspiegabili.
Detto questo, la protagonista è umile, riceve una grazia, ma se prima faceva "pena" per la sua sofferenza e quindi era superficialmente amata da tutti, una volta guarita suscita invidia ed incredulità. Perchè diciamocelo, l'essere umano quando non arriva a capire il perchè delle cose che non hanno una spiegazione, tende subito a trovare l'inganno nell'altro, tende a screditare. (ah quanto è facile attaccare la chiesa!)

Bene, credo che sia un film contro tutti quelli che si credono cattolici solo cantando i salmi e recitando 20 ore al giorno i rosari e alla prima occasione non perdono tempo a pugnalare un altro, ed anche un film contro tutti quelli che dato che hanno perduto (o forse mai avuto) la "fede" sono pronti a puntare il loro dito contro persone che grazie alla fede trovano un motivo per vivere ed amare la vita, anche quando la loro sofferenza fisica li porterebbe solo a prendere una pistola per togliere il disturbo.

Credo che la regista voglia solo dare un consiglio a tutti., cioè "non giudicare".
corvo4791  10/04/2010 20:47:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah... chissà perché è così facile attaccare la chiesa ? Forse perché con la fede, la crescita spirituale e la ricerca interiore non ha mai avuto nulla a che fare mentre, invece, ha tantissimo a che fare con i soldi, il potere e il controllo.
JohnRambo  27/03/2010 03:40:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono credente, ma ho molto apprezzato la tua recensione.
Doinel  05/07/2010 17:01:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E perchè mai non è un film contro la Chiesa cattolica? Se è proprio quest'ultima che stabilisce cos'è un miracolo, come deve manifestarsi e perchè viene dichiarato come tale. Si contano solo 60 miracoli definitivi dichiarati dalla Chiesa fin'oggi.
La protagonista del film è vittima di questa visione materialista e fondamentalista. La scena finale è assurda: la guarigione fisica della protagonista diviene la prova diretta dell'amore di Dio verso gli uomini, viene premiata persino con un premio per sottolineare quanto di potente c'è in Dio, domina un senso di ingiustizia esistenziale, i malati attorno alla protagonista non possono essere assolutamente biasimati per questo, tutti sono vittime della stessa Chiesa e della sua visione di Dio. Ma la cosa più terrificante è che dietro questo palcoscenico crudele, l'anima non gioca nessun ruolo, a nessuno interessa cosa prova la protagonista.
E infatti la vera guarigione sarà inaspettata, nell'ultimo pianosequenza la Hausner ci da una risposta importante. E' come se ci dicesse che non c'ha nessuna importanza se il miracolo è definitivo e temporaneo, la volontà e l'umiltà della sofferenza trascendono su tutto. Peccato che tutti sono impegnati a ballare "Felicità" per ammirare la straordinaria luce che vive dentro l'uomo, abbandonato da Dio. Sarebbe un grande conforto per gli altri malati, ma pazienza, in compenso imparareanno a credere che Dio è crudele se non fa miracoli duratori, rimanendo sempre più soli.
Doinel  05/07/2010 17:07:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La regista è atea e che piaccia o no ai cattolici, i miracoli sono casuali, non hanno alcun senso, però esistono. Assegnarli un senso è una responsabilità troppo grande per la piccolezza dell'uomo. Bisogna solo imparare a vivere.