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LOURDES regia di Jessica Hausner

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KOMMANDOARDITI     7½ / 10  06/06/2010 21:28:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Presentato alla 66esima Mostra del Cinema di Venezia, LOURDES è il terzo lungometraggio della regista austriaca Jessica Hausner, girato subito dopo l'horror claustrofobico HOTEL.
Il primo miracolo inconfutabile è avvenuto proprio a livello di giurie : il film difatti si è aggiudicato riconoscimenti da commissioni critiche internazionali (Premio Fipresci), da organizzazioni cattoliche (Premio Signis) e da unioni ateo/agnostiche (Premio Brian), riuscendo nell'insolita impresa di accontentare un po' tutti i diversi palati ideologici.
Raccontando la vicenda di una giovane affetta da sclerosi multipla, in visita al Santuario mariano per eccellenza, la filmaker austriaca in realtà ci offre una sua personale riflessione laica su concetti come speranza, scetticismo, delusione, rassegnazione, dogmatismo ed invidia : tutti sentimenti umani che occupano LOURDES per intero, alternandosi ritmicamente senza tralasciare spazi vuoti.
Un'apertura sorprendentemente kubrickiana nella sua ghiacciata compostezza, sottolineata dalle note soffuse e sontuose dell'Ave Maria di Schubert, ci introduce in un universo tra sacro e commerciale alquanto inedito per chi, come il sottoscritto, non è mai stato in pellegrinaggio in posti del genere. Un mondo, al di fuori del Mondo, popolato da una fauna di varia umanità in disgrazia.
In prima fila c'è Christine, interpretata con garbo e finezza da una brava Sylvie Testud. Una ragazza disincantata, forse non credente, che si ritrova in quel luogo un po' per caso ; una che preferisce di gran lunga le città d'arte come Roma a Lourdes, tenendoci a ribadirlo più volte. Christine prende il miracolo che gli viene offerto senza tanti entusiasmi, esibizionismi o clamori ; lo accetta ma non si fa tanti problemi quando, verso la fine , avverte una probabile ricaduta. A quel punto lei non fa altro che riadagiarsi serenamente sulla sua carrozzella, paga oramai più per un amore conquistato che per una padronanza fisica caduca e vacillante.
Al suo ottimismo vitalistico si contrappone però la grigia condizione di chi le sta attorno. L'anziana degente affetta da emiparesi facciale, caparbiamente disposta a farle da tutrice pur di guadagnare punti per la grazia tanto agognata ; la mamma con la figlia tetraplegica, abbattuta, sconsolata, quasi invidiosa dell'evento straordinario capitato a Christine ma pronta con commozione a sciogliersi in lacrime per un sorriso ed uno sguardo che la figlia le regala ; le due pellegrine pettegole, tanto simili a quelle che popolano i nostri condomini, che chiacchierano amenamente di come e dove si possa verificare il prossimo miracolo, interrogandosi poi sul perchè sia toccato proprio ad una ragazza poco devota. Anche chi ha il compito gravoso di vegliare sugli ospiti del Santuario non sembra possedere le capacità per farlo. Osserviamo così la giovane volontaria dell'Ordine di Malta, gelosa della relazione nata tra la protagonista ed il capo della sicurezza ; il gendarme più anziano che racconta barzellette irriverenti e fuori luogo sulla mad.onna ; il prete che risponde alle domande dei fedeli in maniera meccanica ed insoddisfacente. Infine, la figura più enigmatica, l'arcigna capo-infermiera, dal volto cereo ed ossuto, inquietante manifestazione umana del "memento mori" : sarà lei, precognitivamente, a cedere il posto alla giovane miracolata.
Per realizzare questa pellicola la Hausner si è evidentemente documentata a fondo sulla questione, vivendo in prima persona le dinamiche caratteristiche di quel luogo santo. E' difficile pertanto non scorgere, nel personaggio principale di Christine, l'alter ego dell'autrice stessa, catapultata in una realtà singolare da osservare rigorosamente con occhio puro e fanciullesco.
Durante la visione è quasi impossibile non notare il poco spazio che occupano sentimenti profondamente cristiani come la solidarietà, la carità e la fede vera e propria. Tutto è burocratizzato, ritualizzato, robotizzato ; chi visita quel posto lo fa non per la salvezza interiore ma per quella più scopertamente fisica. Come dar loro torto per questo : l'umanità non risiede anche in tale anelito di concretezza o in tale egoistico istinto a vivere un'esistenza il più possibile dignitosa ?
Personalmente non so se la situazione che vivono i malati in visita a Lourdes sia rapportabile totalmente al modo in cui ci viene descritta nel film. Dalla pellicola però, più che l'immagine del classico luogo di culto, emerge invece una realtà paurosamente simile ad una "EuroDisney per diseredati", fatta di "giostre" ed "attrazioni" da provare in successione, giorno dopo giorno ; un "parco divertimenti" o "colonia estiva" in cui poco ci si svaga e molto ci si ristagna, in un ciclico ripetersi impassibile della quotidianità.
La regia è fredda, distaccata, algidamente prosastica, persino irrealistica nella sua asetticità esasperata. Le emozioni restano congelate in un rigore geometrico delle inquadrature di stampo quasi dreyeriano. Lo stile della Hausner ricorda da vicinissimo quello del suo connazionale Haneke ma riporta alla mente anche le opere del finnico Kaurismaki, nonchè consistenti rimandi ad autori nipponici quali Kitano e Kiyoshi Kurosawa (sfrondati naturalmente delle loro accezioni iper-violente...!).
Chi sceglie di vedere un'opera come LOURDES non si attenda risposte, nè tantomeno suggerimenti, sia pronto piuttosto ad affrontare un dubbio : la felicità è uno stato del corpo o dell'anima ?

...A Monsieur Hulot questo film sarebbe certamente piaciuto molto........


P.S. : Singolare come in territorio francese la musica leggera italiana anni '80 vada così per la maggiore : qui, in chiusura, abbiamo il brano di Albano e Romina "Felicità", nel precedente ALTA TENSIONE (di Alexandre Aja) avevamo invece nientedimeno che "Sarà perchè ti amo" dei Ricchi e Poveri....... :-D
jack_torrence  25/06/2010 08:23:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai scritot una buona recensione, che condivido in moltissimi passaggi. Per molti versi rispecchia quanto io stesso scrissi a suo tempo in sede di recensione.
Mi permetto di essere scettico unicamente sul passaggio extracinematografico riguardo al fatto - messo in scena nel film - per cui "chi visita quel posto lo fa non per la salvezza interiore ma per quella più scopertamente fisica. Come dar loro torto per questo : l'umanità non risiede anche in tale anelito di concretezza o in tale egoistico istinto a vivere un'esistenza il più possibile dignitosa ?"
Qui il dibattito fra noi spettatori può farsi infinito e di grandissima profondità, ritengo però che in sede di analisi del film, anche in una prospettiva etica, il punto di vista dell'autrice, pur atea, sia anche cristiano (e io non sono affatto meravigliato della convergenza di consensi che il film ha ottenuto, in questo senso). Per brevità - ma possiamo approfondire la discussione - ritengo che la cristianità del messaggio contenuto del film vada rinvenuta anzitutto - ma non esclusivamente - nell'episodio evangelico di Gesù nel tempio che si scaglia veemente e furioso contro mercanti e cambiavalute.
Quel Gesù non è un rivoluzionario in un limitativo senso socio-politico, ma in senso spirituale; ed è un furioso iconoclasta eretico verso tradizioni e consuetudini che giravano attorno al "tempio" e alla casta sacerdotale ebraiche del suo tempo.
Per concludere, si può essere laici e anticlericali, ed è facile, ma si può essere anche cristiani ed anticlericali, ed è più complicato.
Ma come vedi sono andato ben oltre il contesto del film :)

Davvero interessanti i rimandi che tu fai persino a Kitano e Kiyoshi, e che non sono incongruenti.
KOMMANDOARDITI  25/06/2010 12:59:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio per l'apprezzamento e condivido anche tutto quello che hai aggiunto doverosamente. Quello che in realtà non ho mai visto di buon occhio è la facilità con cui si premia quasi sempre un film che vada contro la Chiesa (quella delle alte sfere, quella delle messinscene sacre) mentre si tenda il più delle volte a valutare in termini più terra terra opere diciamo "filo-religiose".
Secondo il mio parere è molto più semplice attaccare che sostenere certi argomenti, soprattutto se si parla di Cristianesimo e Cattolicesimo.
Uno dei film più coraggiosi e scioccanti (sie per l'epoca sia anche attualmente) rimane per me il fulciano NON SI SEVIZIA PAPERINO : una pellicola che osò mettere in scena un rappresentante del clero assassino di bambini. Fulci prese di petto e ferocemente un tale argomento, subendone anche le dovute conseguenze (versione tv censurata ed aspre critiche coeve). Ma fu il primo ad osare così tanto e così oltraggiosamente in Italia.
Nelle pellicole attuali critiche contro la religione (generalizzando) non rinvengo quel vigore e quella sfrontatezza quasi irresponsabile degli anni '70.
A me piacerebbe molto vedere un qualcosa che trattasse in maniera dura ed estrema anche ambiti cosiddetti intoccabili come fede ebraica e fede musulmana. Di film ce ne sono stati alcuni.....ma chi li ha diretti (quei pochi) ne ha pagato un prezzo altissimo : mi riferisco al povero ma coraggiosissimo Theo Van Gogh... pace all'anima sua. Se ci fai caso al giorno d'oggi il tema tabù è proprio l'Islamismo : minacce terroristiche a chi si azzarda a fare della satira su Maometto, proclami mortuari e fatwe verso scrittori, giornalisti, intellettuali che osano esprimere giudizi negativi sul profeta e sulla religione islamica.... (i nomi li conosci anche tu)

Scusa la digressione ma su questo argomento mi animo spesso.
Di cinema anti-cristiano ne abbiamo esempi da tutto il globo, adesso sarebbe ora di fare i conti con materie più ostiche e difficili : coraggio e fegato desidererei da un autore, il coraggio ed il fegato che ebbe Theo Van Gogh.

Ciao Jack, alla prossima ;-)
amterme63  29/10/2010 18:22:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho visto il film e quindi posso dare un giudizio sul tuo commento. Che dire, Nico.
Chapeau.
Hai fatto qualcosa di completo, chiaro ed esauriente.
Molto bravo.
KOMMANDOARDITI  30/10/2010 01:30:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Luca!
Ricevere i complimenti da un appassionato di Cinema del tuo livello è sempre un attestato di stima grandissima, anche se la freddezza distaccata di ciò che ho scritto io non è al livello di profondità di concetti e tematiche che hai sviluppato tu nel tuo commento (davvero bellissimo!)

Ah, dimenticavo : auguri per la promozione a neo-redattore!
E' una carica che non poteva mancare nel tuo curriculum vitae ;-)
oh dae-soo  16/07/2010 00:19:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finalmente Nico abbiamo un film in comune. Così per la prima volta ho potuto leggere attentamente la tua recensione avendo già visto e votato lo stesso film. Negli altri casi ho sempre preferito leggere frettolosamente per non rischiare di rovinarmi eventuali visioni (anche se credo che la gran parte dei film da te commentati non avrò mai occasione di vederli).

Grande recensione, molto completa, ben scritta e "distaccata". Complimenti, a presto.
KOMMANDOARDITI  16/07/2010 15:52:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie innanzitutto, Gius :-)
Adesso comunque me la andrò a leggere la tua recensione , anche se sono convinto che sarà sempre originale e sentita come tuo solito.

Su quel "distaccata" ti devo dare 100 volte ragione ed è quasi sempre stata una mia caratteristica : i film tendo sempre a giudicarli in maniera fredda e scientifica, forse anche per una mia tendenza al poco coinvolgimento emotivo. Però, almeno in questa occasione, il mio stile è in perfetta sintonia col tenore dell'opera.... :-D
Da quel che avevo letto in giro prima di vederlo ne avevo tratto un'impressione di quasi capolavoro; purtroppo , almeno nella forma, non ho potuto riscontrare molto di personale da parte della regista. Ciò che mi ha più colpito è la chirurgica neutralità con la quale è riuscita a portare sino al termine il suo racconto : veramente insolito e lodevole questo obiettivo conseguito !

A presto,Gius!

P.S. : Se vuoi ti do tutti i links di quei film che vorresti vedere......fatti tentare, tanto è un vizio che non da alcuna dipendenza......forse :-D